Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo del sito "Middle East News Report" che è intitolato "La vera minaccia per i cristiani palestinesi è l’Islam radicale".
Non è stato un felice Natale per i nostri fratelli cristiani in West Bank. I cristiani di lingua araba di Terra Santa sono ora diventati una piccola minoranza a Betlemme. Quest’anno, sono stati solo fortunati che il Natale sia passato, senza un grave attacco terroristico o di gravi episodi di violenza.
Il giorno di Natale, i palestinesi musulmani hanno scagliato sassi contro l'auto del Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, a Betlemme, la città natale di nostro Signore.
Il patriarca Twal, primate della Chiesa cattolica in Terra Santa, è stato fortunato a non riportare ferite. I lanciatori di pietre, secondo i residenti locali, sarebbero stati di un campo profughi vicino a Betlemme. A quanto pare avevano detto che erano contrari a qualsiasi forma di celebrazioni a Betlemme – con il pretesto che non vi è alcun motivo per festeggiare mentre i palestinesi vengono uccisi dagli israeliani.
Oramai, il terrorismo palestinese sta assumendo anche una connotazione religiosa.
Questo è evidente.
Pensiamo ad Abu Mazen che continua a dire che Gesù era palestinese, rifacendosi alla concezione coranica secondo cui Abramo, gli altri patriarchi, i profeti e Gesù Cristo appartenevano già all'Islam.
I cristiani in Terra Santa, che sono una presenza secolare ed antecedente rispetto all'arrivo dell'Islam (che giunse nella zona nel VII secolo AD) e per i terroristi islamici palestinesi essi sono una presenza da distruggere.
Io temo che l'ANP (Autorità Nazionale Palestinese) possa usare queste tensioni come pretesto per limitare (se non impedire) le celebrazioni pubbliche di feste come il Santo Natale.
Purtroppo, c'è da temere una cosa.
Nel 1948, i cristiani erano oltre l'85% della popolazione di Betlemme.
Adesso, essi sono solo il 12%.
Oramai, tutto è evidente.
Oggi, i cristiani arabi di Terra Santa stanno vedendo in Israele un luogo di sicurezza e sempre più sono i cristiani che si arruolano nell'IDF, nelle Forze di Difesa di Israele.
Evidentemente, c'è un risveglio delle coscienze tra i fedeli di nostro Signore in quella zona.
Cordiali saluti.
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