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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 20 dicembre 2015

Quest'uomo non è un prete! E' un eretico!

Cari amici ed amiche,

oramai è chiaro che padre Giorgio De Capitani non si comporti più come un ministro di Dio.
Qui sopra, riporto un post da lui messo su Facebook, che è stato ripreso dall'amico e socio Morris Sonnino.
Non è possibile che una persona che dà ai fedeli Cristo nell'Eucaristia si metta ad insultare e a gettare fango contro le persone e che la passi liscia.
Non è possibile che una persona che ha anche la responsabilità di assolvere le persone dai peccati si metta a peccare insultando altre persone e seminando odio.
Ora, però, padre Giorgio sta facendo una cosa ancora più grave.
Infatti, oltre ad insultare il presidente Berlusconi, la Lega Nord ed il centrodestra, questo personaggio semina anche l'eresia.
Infatti, Padre Giorgio De Capitani commette anche degli errori a livello canonico, poiché egli disobbedisce al suo vescovo e alla gerarchia ecclesiastica.
Egli attacca sistematicamente la dottrina ed il magistero della Chiesa.
Un conto è criticare una presa di posizione di un vescovo o del Papa, senza metterne in discussione il ministero ed il magistero.
Qualche volta l'ho fatto pure io, per quanto concerne le posizioni non teologiche. 
Ben altra cosa, invece,  è attaccare sistematicamente il Papa, i vescovi, il loro ministero, la dottrina, il magistero e la struttura stessa della Chiesa.
Chi prende posizioni simili si mette di fatto fuori dalla Chiesa.
Vi invito a leggere l'articolo del sito "Fumo di Satana" che parla di padre Giorgio De Capitani.
Questo è l'inizio dell'articolo:

"In un altro articolo abbiamo parlato di don Andrea Gallo come di un eresiarca, ossia un moderno diffusore di ideologie interne alla Chiesa che, per quanto siano circoscritte a pochi personaggi, sono assai deleterie alla Nave di Pietro. Il motivo? Dando credito alle teorie assurde degli anticlericali, non fanno che allontanare i fedeli e promuovere idee ecclesiologiche assai distorte e pericolose.

Degno compare del Gallo è don Giorgio De Capitani, parroco della piccola comunità di Rovagnate, in provincia di Lecco. E’ uscito alla ribalta negli ultimi anni per aver diffuso una serie di video sul suo canale youtube che, invece di difendere la dottrina sociale e morale della Chiesa, la contraddicono apertamente, creando scompiglio e confusione. Non a caso, questo tipo di preti, che io definisco “sacerdoti atei”, hanno più seguaci fuori che dentro la Chiesa.

Invece che parlare del messaggio evangelico, si rifà a quello che egli stesso definisce il “messaggio del Cristo radicale”, una specie di marxismo travestito da cristianesimo. Egli stesso, infatti, dimenticando che marxismo, socialismo e comunismo sono sistemi ideologici condannati dalla Chiesa, non per capriccio personale ma per validi motivi, disse in uno dei suoi video che “il marxismo è pregno di Cristo”. Ora, non vogliamo trattare in questo articolo le motivazioni per cui questa affermazione è totalmente inesatta, basterebbe leggere il Sillabo del beato pontefice Pio IX per capirlo.

Scriviamo questo articolo per mettere in guardia tutti i cattolici. Don Giorgio de’ Capitani è liberissimo, in quanto cittadino italiano, di esprimere le proprie opinioni politiche, di criticare quanto e come voglia Silvio Berlusconi (perché, a quanto pare, non fa altro durante le sue omelie), ma in quanto sacerdote di Santa Romana Chiesa, è chiamato a difendere i principi non negoziabili e a non gettare confusione tra i fedeli sulla divina costituzione ed istituzione ecclesiologica
.".

In pratica, il degli errori più grandi commessi da padre Giorgio De Capitani è quello del ritenere che tra la Chiesa prima del Concilio Vaticano II e quella delle epoche successiva non ci sia continuità.
Ergo, per padre Giorgio De Capitani la Chiesa precedente al Concilio Vaticano II era tutta corrotta e da eliminare.
In realtà, tra la Chiesa precedente al Concilio Vaticano II e quella delle epoche successive c'è continuità.
Il Concilio Vaticano II non ha abolito la tradizione della Chiesa.
Per esempio, il magistero della Chiesa, il ruolo del Papa e del clero non sono certo messi in discussione dal Concilio Vaticano II.
Per quanto possa essere un uomo (e quindi soggetto all'errore) il Papa è Vicario di Cristo sulla Terra.
Padre Giorgio riconosce questo?
Se lui non riconosce più ciò deve trarne le conseguenze.
Inoltre, padre Giorgio De Capitani accetta il comunismo, dandogli una connotazione cristiana che non ha.
Il comunismo è contro il Cristianesimo.
Padre Giorgio De Capitani non dovrebbe più dire messa, almeno per la Chiesa cattolica.
Le sue posizioni contrastano con il magistero della Chiesa.
Cordiali saluti.




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