leggete l'articolo scritto da Fausto Biloslavo su "Il Giornale", il quale è intitolato "Ci mancava anche questa i bulli islamici a scuola".
Hanno al massimo 14 anni, inneggiano alle stragi, devastano oratori, perseguitano le ragazzine "infedeli".
Sono i bulli islamici.
Essi agiscono nelle scuole.
Dei casi sono stati segnalati a Reggio Emilia.
Dal 13 novembre, giorno della carneficina a Parigi, sono arrivate alle forze dell'ordine 15 segnalazioni del genere solo nella provincia emiliana. Tutte coinvolgevano ragazzini che difendono o inneggiano alla bandiere nere. Non si tratta di un caso isolato, ma di un fenomeno, che sta prendendo piede, definito dagli investigatori "islamobullismo". A Milano, una fonte del nucleo dell'antiterrorismo, spiega: "Le segnalazioni sono aumentate dopo Charlie Hebdo e l'ultima strage di Parigi. Gli insegnanti sono più attenti, ma poi scemano". Non a caso il Califfato ha pubblicato in rete un manuale, che si intitola "Gang islamiche" e spiega come "reclutare adolescenti e bambini" in Occidente.
I bulli islamici minacciano i loro compagni di scuola ebrei e cristiani.
Non contenti di ciò, questi teppisti arrivano anche a devastare gli oratori e a bestemmiare.
La cosa più grave, però, è il fatto che essi non possano essere puniti.
Si ha paura di colpirli, anche per non essere denunciati con l'accusa di "islamofobia" o di "odio razziale".
Se io avessi dei figli e se essi a scuola fossero vessati da dei bulli islamici io reagirei pesantemente, denunciando i loro genitori, e se la scuola non facesse nulla, io farei causa anche ad essa.
Evidentemente, i bulli islamici imparano queste cose a casa propria, perché i loro genitori non vigilano su di loro o perché questi ultimi hanno idee fanatiche.
Quanto sta accadendo dimostra che l'idea secondo cui l'integrazione avvenga con l'abiura dei nostri valori non funziona.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento