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martedì 22 dicembre 2015

L'oscura profezia di Giulio Tremonti sulle banche

Cari amici ed amiche,

un articolo del quotidiano "Il Giornale" riporta un estratto del libro scritto nel 2013, dall'ex-Ministro dell'Economia Giulio Tremonti (nella foto) che è intitolato " Bugie e verità, la ragione dei popoli".
Dell'articolo (scritto proprio da Tremonti)  riporto questo pezzo:

"C'è chi ha lanciato l'allarme prima degli altri. Giulio Tremonti, economista ed ex ministro delle Finanze dei governi Berlusconi, ora senatore per il movimento "3L", nel suo libro del 2013 "Bugie e verità, la ragione dei popoli" (di cui pubblichiamo un estratto) analizzava i mostri economici che distruggono la vita dei cittadini italiani ed europei.

Dopo il fiscal compact, che causerà un aumento dei tagli alla spesa pubblica italiana di 50 miliardi nei prossimi anni per rispettare l'abbattimento del debito pubblico accumulato in passato. Ma è il secondo "mostro" il più temibile, il bail in. Ovvero il salvataggio interno dei fallimenti bancari, con correntisti ed azionisti chiamati a rispondere del crac degli istituti. Una pratica che, profetizzava Tremonti due anni fa, porterà rivolte sociali. Piano piano, ci siamo arrivati
.".

Non solo sono d'accordo con Tremonti ma aggiungo anche altre cose.
La prima sta nel fatto che oggi ci sia un rovesciamento delle parti.
La politica ha abdicato di fronte a certa finanza.
Pensiamo al Medio Evo.
Un re che (per esempio) non restituiva il prestito ad una banca faceva fallire quest'ultima.
Cito, come esempio, il caso dei Bardi, la cui banca fallì nel 1435 perché il re d'Inghilterra Edoardo III non restituì i soldi prestati.
Oggi, invece, se falliscono le banche va in bancarotta lo Stato.
Evidentemente, la politica di oggi è inconsistente.
Lo dimostra quello che sta facendo il premier (non eletto da nessuno) Matteo Renzi che non ha ancora preso una misura per risarcire i risparmiatori truffati dalle banche fallite.
Oltre a ciò, questa situazione sta destabilizzando la politica dei vari Stati europei.
Non è un caso che questa situazione abbia fatto emergere movimenti demagogici e destabilizzatori come Podemos in Spagna, Syriza in Grecia ed il Movimento 5 Stelle qui in Italia.
Questo va a favore delle tecnocrazie europee che possono annichilire le politiche degli Stati europei.
Evidentemente, la politica deve iniziare a riprendere credibilità con uomini forti che sappiano garantire tanto gli interessi delle banche (che comunque servono) quanto quelli degli altri settori della società, a cominciare dalla gente comune.
Bisogna che ognuno stia al suo posto.
Servono politici che (per esempio) dicano che se una banca fallisce a pagare debbono essere coloro che l'hanno fatta fallire. 
La banca faccia la banca e la politica faccia la politica.
Cordiali saluti.




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