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martedì 1 settembre 2015

San Giacomo e Galati Mamertino

Cari amici ed amiche,

su "La Repubblica" (strano a dirsi) ho trovato un articolo interessante e che mi è piaciuto.

L'articolo è intitolato "Il culto di San Giacomo tra zuffe e penitenze".
Esso parla del culto di San Giacomo Maggiore Apostolo in Sicilia.
Questo tema mi riguarda da vicino, essendo mia madre di Galati Mamertino, un bellissimo paese della provincia di Messina in cui San Giacomo è il patrono.
Secondo l'articolo, che parla della "Guida alla Sicilia Jacopea", un libro scritto dallo storico Giuseppe Arlotta nel 2004, il culto di San Giacomo Maggiore Apostolo si diffuse in Sicilia tra il XII ed il XIV secolo.
Nel 1282, gli Aragonesi presero possesso della Sicilia.
Re Carlo I d'Angiò (1226-1285) fu sconfitto da Pietro III d'Aragona (1239-1285) durante i Vespri Siciliani.
Nel 1516, con la morte di re Ferdinando II il Cattolico, la Sicilia passò al Regno di Spagna e restò dominio spagnolo fino al 1713.
Ora, il culto di San Giacomo si sviluppò tra il XII ed XIV secolo per via dei numerosi pellegrinaggi dalla Sicilia nella Penisola Iberica, a Santiago di Compostela, attraverso Messina e Roma.
A Santiago di Compostela si trova (e tuttora si trova) il santuario di San Giacomo.
Tuttavia, questo pellegrinaggio si sviluppò maggiormente a partire dal XVI secolo, quando la Sicilia divenne un dominio spagnolo.
San Giacomo divenne patrono di Spagna e simbolo della Reconquista cristiana.
Questo incrementò il culto di San Giacomo in Sicilia.
Ora, però, vi è anche un'altra storia.
In Sicilia si rifugiarono anche molti conversos, ebrei spagnoli convertiti al cattolicesimo.
A Galati Mamertino, il paese di mia madre, vissero molti conversos.
Me lo disse un simpatico signore galatese.
Infatti, i cognomi come "Emanuele" o quelli che si rifanno a nomi di città come "Messina" sono legati ai conversos.
Il cognome di mia madre è Messina.
Questo indica un'origine ebraica della famiglia di mia madre.
Di sicuro, io non me ne vergogno.
Anzi, direi il contrario.
Ho grande rispetto per gli ebrei.
Gesù Cristo era un ebreo.
Ora, il culto di San Giacomo crebbe molto nel XVI secolo, con l'inizio del dominio spagnolo in Sicilia.
Nel 1492, l'Inquisizione Spagnola (che fu di fatto un organo della corona spagnola e non della Chiesa cattolica) ebrei, conversos e marranos (coloro che venivano chiamati così erano quelli che ufficialmente erano convertiti al cattolicesimo ma che in segreto erano ancora ebrei) vennero cacciati e molti di loro andarono in Sicilia.
In qualche modo, si volle dare un messaggio politico usando la figura di San Giacomo Maggiore Apostolo.
San Giacomo divenne patrono di Spagna e fare diffondere in Sicilia il suo culto significava fare sapere ai siciliani (e ai conversos) che la corona spagnola comandava anche in Sicilia.
Tuttavia, San Giacomo è un santo che ha grande devozione nei paesi siciliani di cui egli è patrono.
A Galati Mamertino le feste di San Giacomo sono molto sentite.
Magari ci fosse la stessa devozione a San Giovanni Battista, qui a Roncoferraro, Mantova.
Cordiali saluti.

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