La spannocchiatura veniva fatta nelle fresche sere di settembre, con l’aiuto di parenti e vicini che si scambiavano il lavoro da una famiglia all’altra, ed era un pretesto anche per corteggiamenti e scherzi grossolani.
Le pannocchie venivano spogliate delle foglie che le ricoprivano aiutandosi con un punteruolo di legno o di metallo, “e’sfrocc ": le pannocchie così sfogliate venivano stese al sole per farle seccare bene,in attesa “de sgranadòur” ,un trabiccolo che passava di casa in casa e che liberava i chicchi dai torsoli, i “panòc”, con le cime dei quali si facevano tappi per fiaschi.
Spesso, alla fine del lavoro ci scappava anche una bevuta e un ballo al suono di un organino !
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