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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 13 febbraio 2015

Il Carnevale

Cari amici ed amiche,

la storia della festa del Carnevale è molto antica.
Il nome deriva dalle parole latine "carnem levare", ossia "togliere la carne".
Infatti, nel Medioevo non c'erano i frigoriferi e le provviste tenute per l'inverno dovevano essere consumate prima che iniziasse la primavera e durante la Quaresima ci sarebbe stato un periodo di digiuno.
Già nelle epoche antiche vi erano delle feste simili, come le dionisiache dell'Antica Grecia o le saturnali dell'Antica Roma.
Ne parlò, per esempio, Lucio Apuleio (125 AD-170 AD).
Dal Medioevo in poi, il Carnevale si legò sempre di più alle questioni religiose.
Il suo inizio, infatti, viene fissato con la Domenica settuagesima, la prima delle nove che precedono la Settimana Santa.
L'ultimo giorno di Carnevale è il Martedì Grasso, il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, che è il giorno in cui inizia la Quaresima, il periodo di quaranta di astinenza e digiuno che dura giorni e che precede la Pasqua.
Nel Carnevale si mangia tanto e ci si dà a bagordi, mascherandosi.
Come ho già scritto, il Carnevale ha una storia antica.
Nella Firenze del periodo dei Medici (XV-XVI secolo AD) venivano organizzati carri e mascherate con i Canti carnascialeschi.
Uno di questi canti è il famoso "Trionfo di Bacco e Arianna", che fu scritto da Lorenzo il Magnifico (1449-1492), il quale scandalizzò Girolamo Savonorala (1452-1498).
Molte maschere hanno un significato apotropaico, ossia una funzione soprannaturale atta a scongiurare un  influsso malefico.
Un esempio è la maschera bergamasca (che però per alcuni sarebbe mantovana) di Arlecchino, un personaggio ritenuto farsesco e diabolico.
Altre maschere note sono il Papa del Gnoco, una maschera veronese che compare nei carri della città scaligera e che altro non è che la figura di un uomo panciuto che è simbolo di abbondanza e fertilità.
In origine, ad essere grande del Papà del Gnoco, non fu la pancia ma la parte sotto, il fallo.
Altre maschere note sono i veneziani Colombina e Pantalone, il bolognese Balanzone ed il napoletano Pulcinella.
Nel Carnevale vi è una sorta di "mondo alla rovescia".
Nel XVI secolo, per esempio, vi erano i ricchi che si vestivano da poveri ed i poveri che si vestivano da ricchi, preti che si vestivano da donne e donne vestite da vescovi e tante altre bizzarrie, bizzarrie che furono sgradite ai protestanti.
Per esempio, nella Ginevra di Giovanni Calvino (1509-1564) era vietato mascherarsi e cantare e chi lo faceva veniva punito.
Il Carnevale precede la Quaresima.
La foto qui sopra è mostra un dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio (1525/1530-1569) che risale al 1559 e che è intitolato "Lotta tra il Carnevale e la Quaresima".
Esso mostra il Carnevale, un uomo panciuto (simile al Papà del Gnoco veronese) che armato di uno spiedo carico di carni e a cavallo di una botte sfida la Quaresima, una donna magra che è armata di una pala con tre pesci scarni.
Nel lato del Carnevale ci sono bagordi e in quello della Quaresima ci sono donne che escono ed entrano dalla chiesa e bambini che sgranocchiano pezzi di pane.
In Italia ci sono tante feste di Carnevale.
Ci sono il Carnevale di Ivrea (Torino) in cui si lanciano le arance, quelle di Verona (con il Papà del Gnoco), quello di Venezia e quello di Viareggio (Lucca).
A Mantova c'è il Parco Tè, vicino al Palazzo Tè, in cui ci sono giochi e si mangiano le classiche "ofelle", le frittelle dolci.
Le "ofelle" saranno servite domani pomeriggio anche qui a Roncoferraro (Mantova), nel Carnevale che ci sarà in parrocchia.
Le frittelle saranno fatte dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro.
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.