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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 7 febbraio 2015

Giornata del Malato

Cari amici ed amiche,

mercoledì ci sarà la Giornata del Malato, un evento che è stato indetto dalla Chiesa.
Durante la messa che si è celebrata all'Istituto Geriatrico "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro (messa in cui io sono stato presente) mi è venuta in mente una riflessione, riflessione per la quale ho preso spunto dalla lettura delle preghiere dei fedeli.
Io ho avuto a che fare con la malattia.
Tre dei miei nonni morirono di cancro.
In particolare, mi turbò molto la morte della mia nonna materna, che morì il 3 febbraio 1997.
Ella si ammalò di cancro al peritoneo.
Il tumore fu aggressivo e nel giro di due mesi le prese anche l'intestino, il fegato ed il pancreas.
Io vidi veramente la sofferenza.
La cosa mi turbò moltissimo.
Infatti, ricordo che nella sua ultime fase, arrivò al fegato.
Mia nonna aveva un sondino che dal naso le entrava nello stomaco ed il liquido che usciva era verde.
Questa esperienza mi turbò e nel contempo mi fece capire che chi è in difficoltà va aiutato.
Ricordo che ci furono regimi che puntavano a sopprimere chi era in situazioni di infermità e ce ne sono ancora.
Cito il nazismo (come esempio del passato) ed il comunismo nordcoreano, come esempio attuale.
A tale proposito, vi invito a leggere questo testo che  il mio amico e collaboratore Angelo Fazio (che ringrazio con stima) mi ha portato all'attenzione.
Il testo in questione è una testimonianza riportata dal giornale "The Telegraph" di un tale Ji Seong-ho, un dissidente fuggito dalla Nord Corea rivela l'esistenza di un programma di eutanasia del regime di Pyongyang ai danni dei disabili e recita:

"Le autorità mi dicevano che in quanto disabile urtavo la dignità della Corea del Nord e umiliavo [l'ex dittatore] Kim Jong-il. Mi dicevano che le persone come me dovevano morire. È orribile: durante la carestia degli anni Novanta, ai disabili non veniva più dato cibo perché non essendo capaci di lavorare, non erano ritenuti elementi produttivi della società. L’80 per cento di loro è morto di fame. Il regime ci considera inutili e questo è il messaggio che fa passare nella società.".

Anche nei occidentali, pur stando in uno "Stato di diritto", viviamo la concezione edonistica del "bello e del sano" e tendiamo ad escludere chi ha un problema o chi è visto come il più debole.
Basti pensare ai casi di bullismo nelle scuole, in cui spesso e volentieri sono presi di mira di disabili o persone obese o persone che, in qualche modo, non rispecchiano certi canoni.
Forse, a noi serve ricordare che la salute, come la bellezza, non è una cosa scontata.
Termino, invitando tutti a pregare per chi soffre.
Cordiali saluti.





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Destre unite per cambiare l'Europa, il progetto riuscirà?

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.