The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 3 gennaio 2015
Italia Paese malato
Cari amici ed amiche,
oggi compio 35 anni e faccio una riflessione.
Avere trentacinque anni ed essere senza una posizione lavorativa fissa non è il massimo della vita.
La vicenda dei vigili di Roma che sono stati a casa a Capodanno dimostra che qui c'è qualcosa che non va.
Il sistema è malato.
Questi vigili rappresentano il tipico esempio di impiegati pubblici fannulloni che sono protetti dai sindacati e dal sistema stesso.
In una situazione normale, queste persone che si sono assentate dal lavoro senza giustificazione sarebbero state licenziate.
Invece, qui in Italia intervengono i sindacati e tutte quelle associazioni che fanno lobby intorno agli impiegati e che tutelano oltre la misura questi fannulloni.
Anche il governo ha le sue colpe.
Nel suo "Jobs Act" non sono stati messi gli impiegati pubblici.
In pratica, un dipendente di un'azienda privata che non lavora viene (giustamente) cacciato via mentre un pubblico impiegato fannullone non viene licenziato.
Il problema dell'Italia è anche culturale.
Qui in Italia, per esempio, non si è privilegiata la ricerca scientifica mentre si privilegiano gli studi umanistici.
Lo dimostra il gran numero di avvocati che vengono "sfornati" delle università.
Sia chiaro, non ho niente contro gli avvocati o contro coloro che hanno scelto un indirizzo umanistico (servono anche questi) però debbo dire (con amarezza) che qui in Italia manca la ricerca scientifica.
Lo dico anche da persona diplomata in chimica e biologia e specializzata in ambiente, qualità e sicurezza.
Questo è un retaggio della cultura fascista ed è un male perché il mercato di oggi richiede anche persone specializzate in scienze.
Negli altri Paesi, le aziende e le fondazioni private sovvenzionano scuole ed università proprio per fare sì che si faccia ricerca e addirittura mandano i talent scout per prendere gli studenti migliori, aiutarli economicamente negli studi, per poi assumerli direttamente.
Qui in Italia manca questo trait d'union tra istruzione e mondo del lavoro e la scuola (per lo più pubblica) ha programmi inadeguati alla situazione attuale.
Parlare di ricerca scientifica qui in Italia è ancora un'eresia.
Se fosse così, Papa Silvestro II (al secolo Gerbert d'Aurillac, 950-1003) e Sant'Alberto Magno (1206-1280) sarebbero stati dichiarati eretici, visto che praticavano l'alchimia.
In Italia manca anche la meritocrazia.
Si privilegia chi ha delle conoscenze in alto e non chi ha la conoscenza e la competenza.
A me è capitato che una persona ha "soffiato" il lavoro perché aveva delle conoscenze in alto.
In Italia non si ragiona come sistema.
Lo dimostra il caso delle infrastrutture.
Quando si fa un'opera importante (come la ferrovia ad alta velocità Lione-Torino, la Variante di Valico tra Bologna e Firenze e la galleria "Novilara" dell'Autostrada A14, piuttosto che il ponte sullo Stretto di Messina, le centrali elettriche o i termovalorizzatori) ecco che ci sono i piccoli movimenti di paese che protestano.
Questi movimento fanno solo l'interesse nostro o quello di altri gruppi a scapito dell'interesse nazionale.
Un esempio del fatto che qui in Italia non si operi come sistema è qui, la Provincia di Mantova.
La Provincia di Mantova ha tutto ma non è valorizzata per colpa sua.
L'esempio della vicina Provincia di Verona, che è valorizzata, lo dimostra.
Mantova è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, come la città di Sabbioneta.
Eppure, essa non ha lo stesso appeal che hanno città come Verona, Parma e Modena, città che (con il dovuto rispetto) non hanno la storia che ha Mantova.
Evidentemente, qualcosa non va.
In primo luogo, si è puntato tanto sull'industria (che non deve mancare) e poco sul turismo, quando ad una città d'arte come Mantova il turismo sarebbe stato congeniale.
In secondo luogo, l'agricoltura non è stata valorizzata sufficientemente, negli anni precedenti.
Ora, qualcosa si sta facendo.
Inoltre, mancano le infrastrutture.
Nel Mantovano, però, prevale il particolarismo sul sistema.
Per esempio, qui a Roncoferraro mi è capitato di avere un alterco con una persona di un comitato di paese di una frazione la quale ha detto: "La Festa del Pesce e le altre feste di Roncoferraro non mi piacciono! Non mi piace quello che fa il Comitato Manifestazioni Roncoferraro".
Invece di apprezzare quello che sta facendo il Comitato Manifestazioni Roncoferraro, che per esempio è tra i promotori della De.C.O. di alcune specialità, certa gente arriva all'insulto solo perché a farlo non è il comitato della sua frazione.
Guardate che da questa iniziativa del Comitato Manifestazioni Roncoferraro trae beneficio l'intera realtà comunale di Roncoferraro (frazioni e loro comitati compresi) e non solo il Comitato Manifestazioni Roncoferraro o il paese di Roncoferraro.
Iniziative simili vanno lodate e a me (in fondo) interessa relativamente che a portarla avanti sia il Comitato Manifestazioni Roncoferraro, piuttosto che quello di Villa Garibaldi o quello di Barbassolo.
Certo, questa iniziativa è stata presa dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro e questo è meritorio per esso.
Però, bisogna andare oltre certi campanilismi.
Con questa mentalità non si va da nessuna parte.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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