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lunedì 2 giugno 2014

La letteratura inglese nell'Età Vittoriana

Cari amici ed amiche.

L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito "London Europe Service" che è intitolato "L'Età vittoriana nella letteratura inglese".
Ringrazio Angelo.
Il 2 giugno 1533, re Enrico VIII sposò Anna Bolena e la incoronò regina, facendo sì che l'Inghilterra rompesse con la Chiesa cattolica (1534).
Quanto accaduto in quel periodo influenzò la letteratura inglese.
Ricordo che il "Book of Common Prayer" di Thomas Cranmer (1549) fu la prima opera nell'inglese moderno.
Ora, nel XVIII nacque la letteratura gotica, una letteratura che ebbe un rapporto molto stretto con  il cattolicesimo medioevale, per reazione al protestantesimo, e che era ambientata in castelli e conventi, spesso e volentieri dalla atmosfere tetre.
Esempi di scrittori di letteratura gotica furono gli inglesi Horace Walpole (1717-1797) e Clara Reeve (1729-1807) e dall'americano Edgar Allan Poe (1809-1849).
Di Edgar Allan Poe suggerisco di leggere "Il ritratto ovale".
La letteratura vittoriana continua questa tradizione.
Le atmosfere del cattolicesimo medioevale erano viste come aberranti da chi propugnava il razionalismo protestante.
A ciò, si unì anche l'esotismo, di cui fu esponente Rudyard Kipling (1865-1936).
Questa letteratura è una forma di reazione a quel conformismo puritano che era stato imposto ai Britannici.
Cordiali saluti.



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