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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 8 ottobre 2017

La Riforma della magistratura non è più procrastinabile. Nota di Vito Schepisi

Questa è la nota dell'amico Vito Schepisi, la quale è un commento all'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Toghe in guerra, annullate quattro supernomine":


"Il Nuovo Parlamento che si insedierà dovrà provvedervi con priorità assoluta.
Non si può pensare ad un Paese, già ampiamente complesso per l'attività di smembramento di principi che fino a qualche anno fa apparivano inossidabili (si pensi alla sovranità e alla coscienza nazionale, al doppio binario del diritto, alle illegalità tollerate), che veda la magistratura occupata a difendere i propri privilegi, impegnata alla lotta per il potere, divisa in correnti, caratterizzata da tentazioni di ingerenza politica.
Separazione delle carriere e rivisitazione del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, perché quest'ultima non si trasformi in discrezionalità del magistrato o in strumento di persecuzione politica. Sarebbe necessaria, inoltre, la riformulazione della composizione e delle funzioni del Consiglio Superiore della Magistratura, magari con una Commissione disciplinare che sia espressione della selezione democratica attraverso l'intervento diretto del popolo.
Basta con la casta che regola i suoi conti attraverso organismi che siano la loro stessa espressione e frutto degli stessi vizi.
Un capitolo a parte per la responsabilità del magistrato i cui errori, se per colpa, non possono essere regolati con l'intervento del rimborso da parte di una assicurazione. Chi sbaglia per colpa - e ancor più per dolo - deve essere allontanato dalle funzioni, come si farebbe per qualsiasi altro lavoratore.
Nessuno può essere al di sopra degli altri, neanche se vince un concorso da magistrato.
Ancora servirebbero norme precise e tutele (per la dignità e la legittimità per erogare giustizia) per un magistrato che lascia la toga per entrare in politica, per la sua iscrizione ai partiti e per l'esercizio di funzioni amministrative e/o legislative.
Assegnando alla magistratura autonomia e indipendenza da ogni altro potere i costituenti hanno inteso assicurare - a garanzia dei diritti di tutti - che "il comportamento dei magistrati - come sosteneva Sandro Pertini - il loro modo d'essere presenti nella società civile e politica, oltre che le modalità di esercizio della loro funzione, devono contribuire a collocarli in una posizione di credibilità e di rispetto. NON BASTA ESSERE INDIPENDENTI ED AUTONOMI, OCCORRE ANCHE APPARIRE TALI"
.".

Ringrazio Vito.
Sono d'accordo con quanto da lui scritto.
Serve una riforma seria della giustizia.
In primis, serve una separazione delle carriere.
Ergo, la carriera del giudice, il magistrato che presiede un processo e che dà la sentenza,  deve essere completamente distinta da quella del pubblico ministero, il magistrato che sostiene la parte dell'accusa.
In secundis, un magistrato che sceglie la carriera politica deve dimettersi dalla magistratura e non mettersi solo in aspettativa.
Ad un magistrato che opera nella magistratura deve essere vietato di prendere tessere di partito.
Nessuno vieta ad un magistrato di avere delle opinioni politiche e di votare alle elezioni ma la magistratura deve essere neutrale rispetto alla politica, cosa che oggi non sembra, a causa del comportamento di certi magistrati.
Inoltre, un magistrato che sbaglia deve essere sanzionato, cosa che oggi non accade.
Si deve introdurre il principio di responsabilità dei magistrati.
Io penso che facendo queste cose si potrebbe dare nuova credibilità alla nostra giustizia.
Oggi, queste cose non ci sono e gli effetti nefasti si vedono.





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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.