Oggi è il 31 ottobre. Il 31 ottobre 1517, il monaco tedesco Martino Lutero (Martin Luther, 10 novembre 1483-18 febbraio 1546) affisse le famose 95 Tesi sulla porta della Schlosskirche (chiesa del castello) di Wittenberg.
In realtà, non esistono testimonianze coeve sulla data dell'affissione. Per alcuni, il fatto avvenne il 1° novembre 1517. Comunque, questo è il 500° anniversario dell'avvenimento.
Comunque, questo gesto diede origine alla Riforma protestante.
Ora, io vengo tacciato di essere "cattivo" con i luterani ed i protestanti in genere.
Io non mi reputo "cattivo" con nessuno. Non è mia intenzione fare del male a nessuno.
Rispetto le idee di tutti.
Però, mi reputo una persona franca e che dice le cose in faccia.
Con franchezza, lo scrivo (e lo dico) senza mezzi termini: Martino Lutero sbagliò.
Sia chiaro, non faccio processi alle intenzioni di nessuno (tanto meno a quelle di una persona morta più di 500 anni fa) e concedo anche all'ex-monaco sassone il beneficio del dubbio.
Egli potrebbe avere fatto quello che fece in buonafede.
Però, anche in buonafede si può sbagliare e Lutero sbagliò.
Non commise l'errore nel contestare la corruzione che ci fu nella Chiesa di quegli anni.
Egli commise due gravi errori nella risposta che egli diede alle problematiche.
Il primo errore fu dogmatico.
Lutero pretese di riformare la Chiesa mettendo in discussione la sua Tradizione.
Questo fatto portò alla disgregazione della cristianità, disgregazione che portò anche a movimenti estremi e guerre.
Pensiamo, ad esempio, agli anabattisti.
Gli anabattisti furono un movimento che non riconobbe il Battesimo somministrato ai bambini.
Perciò. chi si faceva anabattista si faceva battezzare una seconda volta ed aderiva ai dettami di quel ramo del protestantesimo molto radicale, che puntava anche ad eliminare principi e re, in nome dell'egualitarismo e per (a loro dire) instaurare "il Regno di di Dio sulla Terra".
Pensiamo a quello che accadde (per esempio) nella città tedesca di Münster, tra il 1534 ed il 1535, ove l'anabattista Giovanni di Leida (Johann Bockold, 1509-1536) instaurò un regime teocratico e socialista, in cui si negò la proprietà privata.
Addirittura, fu abolito anche l'uso del denaro e fu instaurata la poligamia.
In nome di Dio, furono distrutti due capisaldi della società, la proprietà e la famiglia.
Ogni libertà fu abolita, in nome del comunitarismo.
Per certi versi, il regime terroristico stabilito a Munster fu il prototipo dei regimi socialisti del secolo XX.
L'unica differenza fu il fatto che in questi ultimi venne cancellato anche il nome di Dio, anche se la sostanza fu di fatto la stessa.
Usando il nome di Dio, infatti, Giovanni di Leida prese il potere ed instaurò una dittatura di stampo socialista.
Di fatto, la Città-Stato stessa fu la "divinità", così come lo Stato fu la "divinità" dei regimi comunisti del secolo XX e di quelli attuali.
Pensiamo anche al calvinismo, che nella città svizzera di Ginevra si sviluppò.
A Ginevra, Giovanni Calvino (Jean Cauvin, 10 luglio 1509-27 maggio 1564), nel 1535 costruì uno Stato-Chiesa con un regime teocratico e fanatico.
Ci furono guerre in ogni dove e le persecuzioni abbondarono.
Se da una parte, nei Paesi cattolici si perseguitarono i protestanti, dall'altra, nei Paesi in cui vinse il protestantesimo furono perseguitati i cattolici.
La cristianità fu disunita.
Il principio del "sacerdozio universale" introdotto da Lutero portò a questa disgregazione.
Le cose non sarebbero potute andare diversamente.
Una sana riforma della Chiesa si sarebbe potuta fare solo mantenendo la Tradizione, a cominciare dal primato del Papa, la successione apostolica, la transustanziazione, l'episcopato, i Sacramenti, il culto della Vergine ed il culto dei santi.
Mantenendo la Tradizione ma combattendo gli abusi e le storture, come (per esempio) l'ignoranza del clero di allora, la Chiesa si sarebbe potuta riformare.
Un buon tentativo fu quanto fecero gli Spirituali, con il cardinale Reginald Pole (3 marzo 1500-17 novembre 1558).
Formatosi nell'università di Padova, Pole, per esempio, studiò la Bibbia con l'ebraista fiammingo Giovanni di Kampen.
Del resto, anche Erasmo da Rotterdam (1466/1469-12 luglio 1536) lo capì e (nonostante gli inviti di Lutero) non aderì alla Riforma (o pseudo-Riforma, come la chiamò il professor Plinio Correa de Oliveira) con grande disappunto dell'ex-monaco sassone.
Il secondo errore di Lutero fu di natura politico-culturale.
Lutero eccitò il nazionalismo tedesco, evocando finanche quello che fece Arminius, nella Battaglia della Selva di Teutoburgo, nel 9 AD (o DC).
Questo aprì la strada a quello che poi accadde nel secolo scorso e che a noi è noto.
Ricordo che nel 1543, Lutero fece anche dei veri e propri pamphlet con cui si istigava la gente ad incendiare le sinagoghe e ad ammazzare i rabbini che predicavano il Giudaismo.
Questo non volle dire che tutti i luterani avessero voluto ammazzare gli ebrei.
Per esempio, Dietrich Bonhoeffer (4 febbraio 1906-9 aprile 1945) morì in un lager nazista, con ebrei, preti cattolici ed altre persone innocenti.
Però, fu un fatto che Lutero fosse diventato uno dei "padri" di quel nazionalismo tedesco che ebbe la sua espressione peggiore nel secolo scorso, a prescindere dalle sue reali intenzioni.
A volte, bisogna essere franchi (e non avere il solito atteggiamento del "volemose bene") per avere un dialogo serio.
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