Questo è uno stralcio dell'articolo:
"Il voto di domenica scorsa in Venezuela per scegliere 23 governatori è stata infatti una frode senza precedenti ed allora fa ribrezzo il partito brasiliano PT del plurinquisito Lula che ha addirittura emesso un comunicato di giubilo al pari degli osservatori indipendentisti catalani che, con un manipolo di cubani, boliviani e nicaraguensi, hanno avallato la "trasparenza democratica del suffragio" del 15 ottobre scorso.
Molta più dignità di tutta questa combriccola amante delle democrazie stile Cuba e Corea del Nord dove pur si vota da decenni, con risultati che ça va sans dire confermano da sempre alla guida le famiglie Castro e Kim Jong col 99% dei suffragi – ha invece dimostrato il popolo chavista che, maggioranza sino alla morte di Chávez, domenica notte sapeva che la vittoria "straripante" dal presidente più odiato della storia del Venezuela era in realtà solo un trucco, mentre reale è la fame che il paese soffre. Non a caso quando la presidente del Consiglio elettorale venezuelano chavista (CNE), Tibisay Lucena ha annunciato che Maduro aveva stravinto le elezioni, non si è presentata anima viva a festeggiare sotto il balcone di Miraflores, il palazzo presidenziale. Mai successo in 19 anni (e 22 elezioni) di chavismo.
In pratica, è sempre la stessa storia: per i comunisti, la democrazia è democrazia se vincono loro.
Quando perdono, invece, è "eversione".
Questo è un dato di fatto.
Pur di vincere, essi sono disposti a fare qualsiasi cosa, specie quando sono al potere e vogliono mantenerlo.
Il caso di Maduro dimostra pedissequamente ciò.
Intanto, i venezuelani soffrono.
La cosa non mi stupisce affatto!
RispondiEliminaNon stupisce nemmeno me.
RispondiElimina