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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 20 ottobre 2017

Crollo di Santa Croce, due parole

Prendo spunto da queste parole di un'amica che su Facebook ha scritto:
"Il patrimonio artistico e culturale italiano non ha eguali al mondo ma non solo non viene sfruttato adeguatamente ma causa tragedie come quella di Firenze oggi.
Che futuro può avere un paese simile?".

Io le risponderei, dicendo: questa è una domanda da un milione di Dollari.
Il crollo della Basilica di Santa Croce in Firenze mi ha sconvolto.
Mi ha sconvolto non solo la morte del turista spagnolo ma anche il fatto che il nostro patrimonio artistico, storico e culturale non sia valorizzato a dovere.
Mi viene in mente una città come il capoluogo della mia provincia, Mantova.
Mantova è una città ricca di storia e di cultura.
Pensiamo alla Cattedrale di San Pietro, al Palazzo Ducale, al Palazzo Bonacolsi, alla Rotonda di San Lorenzo, alla Basilica di Sant'Andrea, al Palazzo Te e alla Sinagoga Norsa-Torrazzo.
Eppure, la città non è valorizzata.
Mi viene in mente il Cimitero ebraico che non è in buone condizioni.
Eppure, ricordo che nel Rinascimento la vita culturale di Mantova ebbe un lauto contributo dal mondo ebraico.
Non lontano da casa mia, vi sono delle antiche corti che stanno andando in rovina.
Per esempio, nel mio comune, Roncoferraro, vi è la Corte Casa Casaletto del Fissero, nella località di Casale.


Quella corte ingloba un muro di un'antica pieve romanica dedicata a San Nicola.
Oggi, tutto ciò non è in buone condizioni e la foto qui sopra lo dimostra.
Sempre nella provincia di Mantova,  Castel d'Ario, in località Susano, vi è l'ex-chiesa dell'Assunzione del Convento Domenicano, la quale ospita la tomba di Paolo Emilio Gonzaga (morto nel 1619) che fu un eroe della Battaglia di Lepanto. Non sarebbe il caso di risistemare la chiesa e di riaprirla al culto?
Mi viene in mente l'Abruzzo.
All'ingresso del paese in cui abitano i miei parenti, Montorio al Vomano (in Provincia di Teramo), vi sono i ruderi della Chiesa di San Giusto.
Non si potrebbe fare qualcosa?
Nel paese di Rogliano, in provincia di Cosenza, vi sono il bellissimo Duomo dedicato a San Pietro ed il Palazzo Morelli, che accolse personaggi famosi, come re Ferdinando II di Borbone.
Peccato che se ne parli poco.
Mi viene in mente anche la Sicilia.
Penso al paese di mia madre, Galati Mamertino, in Provincia di Messina, e mi viene in mente la Chiesa di San Luca, che è chiusa e che ha bisogno di un bel restauro.
Sempre riguardo a Galati Mamertino, penso anche alla necropoli della contrada Sciara.
Il nostro patrimonio storico deve essere preservato e tutelato.
Esso è il nostro passato e ci garantisce il futuro.
Noi non possiamo pensare che tutto debba essere fatto dallo Stato.
Sono d'accordo con la mia amica prima citata, la quale ha risposto così al mio commento:

"L'Italia muore lentamente di Stato (tasse/leggi),stranamente il popolo vuole ancora più Stato (questi partiti di destra e sinistra anticapitalisti)".

Con me, ella sfonda una porta aperta.
Purtroppo, una parte consistente del popolo è assuefatta alla politica dell'assistenzialismo socialistoide.
Noi dobbiamo difendere il patrimonio anche grazie a privati che (da un lato) possano avere a cuore l'arte, la cultura e la storia, e (dall'altro) possa fare profitto, creando lavoro.
Qualche progetto interessante è stato fatto.
Mi viene in mente quanto sta facendo il gruppo "Autostrade per l'Italia", con il progetto "Sei in un Paese meraviglioso". 
Il gruppo in questione è a capitale privato.
Noi dobbiamo difendere il nostro patrimonio.
Certe volte, discuto con gli amici del Comitato Manifestazioni Roncoferraro sull'importanza delle gite (che di tanto in tanto si fanno) non solo sul piano della convivialità e del mangiare insieme ma anche su quello del vedere cose nuove e del conoscere.
Questa sarà proprio la mia personale "mission" nell'associazione, di cui sono anche membro e vice-segretario.
La cultura enogastronomica va di pari passo con quella storica, religiosa ed artistica.
Tra l'altro, proprio la soffitta della sede di codesta associazione ha le pareti decorate con i graffiti dei braccianti del secolo scorso.
Infatti, Corte Grande, ove si trova la sede del Comitato, era una villa di origine seicentesca in cui si faceva la lavorazione del riso.
La nostra salvezza passa anche attraverso l'arte.
Esprimo il mio cordoglio per la vittima del crollo di Firenze.

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