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venerdì 6 ottobre 2017

Indipendentismo catalano...leggete queste parole di Abramo Lincoln

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di queste parole del "Credo degli uomini liberi" di Abramo Lincoln:
"Non si può arrivare alla prosperità scoraggiando l’impresa.Non si può rafforzare il debole indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana predicando l’odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale adoperando denaro prestato.
Non si può formare carattere e coraggio togliendo iniziativa e indipendenza.
Non si può aiutare continuamente la gente facendo in vece sua quello che potrebbe e dovrebbe fare da sola.
".

Angelo mi ha dato questo spunto, leggendo i miei articoli su ciò che sta accadendo in Catalogna.
Questa sono le parole di Angelo:

" In questi giorni hai parlato spesso della Catalogna e ti sei soffermato spesso sulla reale matrice ideologica di sinistra di questi signori che si proclamano indipendentisti catalani. Ebbene, leggendo i tuoi articoli, mi è venuto in mente "Il credo degli uomini liberi" di Abramo Lincoln, un personaggio per me importantissimo.".

Il buon Angelo mi ha segnalato anche l'articolo del sito "Termometro politico" che è intitolato "Mappa dei movimenti separatisti attivi in Europa" e l'ha commentato così:

"Il governo di Madrid e la polizia spagnola devono vergognarsi dei soprusi di domenica scorsa.Ma questo nulla toglie al fatto che il governo catalano sta comportandosi in modo irresponsabile.
Guardate quanti revanscismi d'indipendentismo si celano sotto l'apparentemente tranquilla cornice della nostra cara vecchia Europa.
Se quegli incoscienti di Puigdemont e dei suoi dovessero perseguire in questo obiettivo, si creerebbe un precedente suscettibile di effetti devastanti per il futuro del nostro continente.
In effetti, in quel caso, anche gli altri indipendentismi potrebbero nuovamente divampare e come ben sappiamo spesso queste istanze assumono la forma di lotta armata.
Ricordiamo tutti quante vittime e quanta sofferenza hanno prodotto gli attentati dell'IRA, compiuti in nome dell'indipendenza dell'Ulster dalla Gran Bretagna, e, a parti invertite, quanto male hanno portato le violenze perpetrate dalle formazioni paramilitari unioniste-orangiste.
Il tutto, nel contesto di quella che, per certi aspetti, si può definire l'ultima guerra di religione d'Europa.
Per rimanere alla Spagna, ci ricordiamo di tutto il danno causato dall'agire terroristico dell'ETA che si batteva per l'indipendenza della terra d'Eueskadi, la regione più comunemente definita i Paesi Baschi.
Credo che a nessuno piacerebbe un'Europa con focolai di guerre civili disseminati ad ogni sua latitudine.
Se vogliamo parlare della legittima aspirazione dei catalani a veder valorizzata l'identità di cui vanno fieri, allora il discorso è diverso.
Ma occorre che essi agiscano entro una cornice di razionalità!
Per favore, non si parli con tale disarmante liberalità di indipendenza politica, perché facendolo ci addentriamo in un terreno minato.
Inoltre, il principio di autodeterminazione dei popoli elaborato ai suoi tempi da Woodrow Wilson, è da interpretare in un ampio senso, e non con un criterio che aprirebbe la strada ad uno scenario internazionale in preda al caos e all'anarchia.
Anche la concessione di ampie autonomie ad una regione come la Catalogna, che non rompa l'unità della Spagna, può essere un esercizio di applicazione di quel principio.
Si vede che quella concessa da Madrid finora non è sufficiente e allora è tutto da rinegoziare. Ma nulla più di questo.
".

Ora, commento io.
Ringrazio sempre Angelo, che è competente e preparato.
Il caso catalano è particolare.
Il movimento indipendentista catalano è un movimento "sincretico".
Esso sfrutta il nazionalismo catalano ma è (fondamentalmente) un movimento di sinistra, un movimento comunista.
Esso vuole sganciare la Catalogna dal resto della Spagna ma vuole portare la sua idea social-comunista.
Su queste basi, una Catalogna indipendente è destinata in modo irreversibile alla povertà.
Anzi, il destino della Catalogna indipendente non sarà la povertà ma la miseria.
La miseria è qualcosa di peggio della povertà. 
Un movimento che scoraggia la libera impresa, promuove l'odio di classe, punta a distruggere chi è ricco e promuove l'assistenzialismo porta solo miseria.
Questo è detto dalla storia.
Qualcuno mi dirà: "Tu, figlio di un operaio sostieni i "borghesi", i "cagnoni"*? Sei un traditore".
La cosa è già accaduta ma io me ne frego.
Io sono un uomo libero. 
Il buon Dio ci diede il pensiero. Usiamolo...ovviamente per fare il bene. 
Oltretutto, gli indipendentisti catalani sono per l'immigrazione senza regole.
Se mancheranno le imprese, come si manterranno gli immigrati?
La risposta è semplice: aumenteranno l'assistenzialismo.
I catalani dovranno pagare più tasse.
Forse, gli amici degli indipendentisti catalani nel nostro Paese farebbero bene ad informarsi meglio.
Riguardo all'autonomismo e all'indipendentismo, come ho scritto ieri, io sono favorevole all'autonomismo (per questo, io voterò "sì" al referendum che ci sarà qui in Lombardia) ma non all'indipendentismo
Come ha scritto Angelo, con l'indipendentismo si rischia da avere una serie di situazioni che potrebbero andare fuori controllo che potrebbero davvero minacciare la pace in Europa.
Questo non giustifica quello che ha fatto il governo spagnolo.

*Termine tipicamente mantovano con cui si indicano gli imprenditori.

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