"Ululano sul falso problema dello ius soli e paventano fantasmi di fascismi immaginari (da Fiano all'Austria), ma quando una giornalista maltese, che con le sue inchieste su corruzione, evasione et similia ha prepensionato un governo di centrosinistra in un democraticissimo paese dell'Unione Europea, è vittima del sesto attentato di fila e ci muore saltando in aria, nessuno parla più di tenuta democratica in pericolo nell'Unione. Al più riportano la notizia e fanno il parallelo coi giornalisti morti in Russia. Gira e rigira i problemi europei sono sempre una scusa per non parlare di essi e parlare di quelli di Putin. Mi raccomando, poi fingete commozione di fronte agli studenti italiani per il "delitto Matteotti" quando parlerete del Ventennio!! Ma non vi fate un po' schifo?".
Effettivamente, qualcosa di strano c'è.
Quello che è accaduto a Malta è un fatto molto grave.
Una giornalista ha fatto le sue inchieste sul governo (di centrosinistra) del suo Paese ed è rimasta uccisa in un'esplosione.
Ora, io non ho simpatie per il presidente russo Vladimir Putin ma trovo strano che, riguardo al caso di Daphne Caruana Galizia, non ci sia lo stesso disdoro che c'è riguardo al caso di Anna Politovskaja da parte di esponenti di certi ambienti.
Questi personaggi dicono di tutto e di più e lanciano ogni sospetto contro Putin, sulla morte di Anna Politovskaja.
Sul caso di Daphne Caruana Galizia, invece, questi stessi personaggi sono molto prudenti nell'attaccare il governo maltese.
Qualcosa che non va c'è.
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