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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 9 aprile 2017

Quando l'insipienza è al governo

Cari amici ed amiche,

io mi ricordo di una riunione organizzata nel 2012 dalla corrente della sezione di Mantova dell'allora Popolo della Libertà che faceva capo a Gilberto Sogliani.
Durante questa riunione, uno dei relatori disse: "Giovani, scusateci! Se oggi voi avete grossi problemi a cercare lavoro, la colpa è nostra, per via dei nostri errori".
Oggi, parole come queste fanno da contraltare a quelle dette da un ministro del nostro governo, un tale Giuliano Poletti, il quale, oltre a dire delle assurdità, fa anche il ministro del Lavoro.
Mi vengono in mente le sue frasi a dir poco discutibili, come quella in cui egli ha detto: "Bene così: conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. Bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100 mila, ce ne sono 60 milioni qui: sarebbe a dire che i 100 mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei "pistola". Permettetemi di contestare questa tesi".
Questa frase è stata da lui detta il 16 dicembre 2016.
Oltre a ciò, egli ha anche detto che nel mondo del lavoro si creano più opportunità giocano a calcetto che spedendo curricula, come se il merito non contasse nulla ma contasse l'essere "amico o parente di chi conta".
Vorrei ricordare alcune cose: Poletti, quest'uomo di scuola comunista imolese che ama la pallamano, come presidente di Legacoop nel 2012 percepiva 192.623 Euro, più dello stipendio da ministro, dati resi noti per legge nel maggio 2014.
Non è certo una persona che vive in miseria.
Questa è sempre la stessa storia: questa sinistra ha la spocchia di dire di difendere "chi è più debole" ma poi fa l'esatto contrario.
La sinistra è solo ipocrita.
Del resto, ricordo che il settore delle cooperative gode di privilegi fiscali dovuti alla "Legge Mosca" del 1974.
Questo ministro continua a fare danni.
Pensiamo all'abolizione dei voucher, per evitare i referendum proposti dai sindacati.
I voucher dovevano essere regolamentati e non aboliti.
Così, oggi, ci sarà la sagra del lavoro nero.
Da disoccupato, se oggi mi venisse chiesto di lavorare in nero, io potrei anche accettare.
Sia chiaro, io non voglio inneggiare all'illegalità (perché il lavoro nero è evasione fiscale) ma visto che qui in Italia non si investe e non c'è lavoro, io mi debbo pur arrangiare.
Senza più i voucher, il fenomeno del lavoro nero esploderà.
La colpa di ciò è dell'insipienza che c'è oggi al governo, insipienza di cui personaggi come Poletti sono degni rappresentanti.
Vista anche l'idea di tracotanza e di superficialità che dà quando egli afferma certe cose, una conclusione del genere viene spontanea.
Cordiali saluti.


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