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mercoledì 5 aprile 2017

Cipro e la Brexit

Cari amici ed amiche,

sul blog de "Il Giornale" che è intitolato "Gli Occhi della Guerra" , vi è un articolo intitolato "Così Brexit può cambiare Cipro".
Dal 1878 al 1960, Cipro fu un possedimento britannico.
Nonostante la concessione dell'indipendenza, Londra non abbandonò totalmente l'isola.
Da prima dell'indipendenza, l'isola era ritenuta essere strategica, per il controllo di Suez e non solo.
L'isola fu ritenuta essere un punto chiave per i rapporti geopolitici con il Medio Oriente.
Fu così che Londra, alla firma dell’accordo per l’indipendenza cipriota, ottenne due territori, Akrotiri e Dhekelia.
Questi due territori sono vicini a quella zona di Cipro che dal 1974 è controllata dai Turchi e al Medio Oriente stesso.
Ora, con la Brexit, queste due pedine rischiano di cambiare profondamente la loro vita, e che rischiano di creare un pericoloso gioco di pretese territoriali e di confini che fino a qualche mese fa sembrava dimenticato.
Questi due territori erano sì territori inglesi d'Oltremare ma il loro status li avvicinava più a Nicosia che a Londra.
Come tutta la parte greco-cipriota di Cipro, questi due territori avevano adottato l'Euro.
Inoltre, entrambe le basi fanno parte dell'area doganale che si creò con il mercato unico europeo.
Ora che le due basi diventeranno territorio extraeuropeo, si pongono problematiche di varia natura. Una prima problematica riguarda la moneta: ci si domanda, infatti, come possa un territorio britannico, extraeuropeo, rimanere ancorato alla zona dell'Euro, non solo perché il Regno Unito non ha l'Euro ma perché esso oggi sta andando fuori dall'Unione Europea. Il secondo tema riguarda naturalmente la questione dei confini e dei transfrontalieri, perché molti sono coloro che lavorano nei territori d’Oltremare britannici ma vivono in territorio cipriota. Venendo meno l’unione doganale, bisognerà fare un’apposita trattativa sul punto.
Pur avendo qualche velleità "irredentistica", Cipro ha sempre sfruttato questa presenza inglese in funzione anti-turca.
Oggi, si sta tentando un dialogo per riunificare Cipro e rimettere insieme la parte greco-cipriota del sud e quella turco-cipriota del nord.
Quest'ultima fu occupata dai Turchi nel 1974 ed oggi è una "repubblica" riconosciuta solo da Ankara.
Quindi, la presenza inglese è ritenuta essere un retaggio inutile del passato, se non ostacolo alla riunificazione stessa dell'isola.
Inoltre, Cipro fa parte dell'Unione Europea ma non della NATO e questo ha fatto sì che essa sia sia avvicinata alla Russia.
Queste relazioni russo-cipriote non piacciono a Londra, riguardo ad una questione di una base concessa ai russi nel porto di Pafos.
Ora, la mancanza dell’ombrello europeo potrebbe rendere molto più complesso far accettare al governo cipriota di non stipulare ulteriori accordi strategici con il Cremlino, non avendo Londra più potere in seno all’UE per gestire le relazioni di Cipro con l’Europa.
Quindi, questa situazione potrebbe portare a scenari davvero complessi anche per la stessa Unione Europea.
Cipro potrebbe essere costretta se stare con l'Unione Europea o se uscire da essa per restare legata a Londra o diventare un porto franco in cui anche il Cremlino potrebbe fare il suo gioco e dire la sua nell'ambito del Mare Mediterraneo e dello scenario mediorientale. 
Cordiali saluti. 


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