Cari amici ed amiche,
vi invito a leggere l'articolo su "Huffington Post" che parla di Michele, il trentenne di Udine che si è suicidato.
Nella lettera scritta dal ragazzo si parla di "alto tradimento" da parte dello Stato.
Ora, da persona che ha delle difficoltà a livello lavorativo, tra periodi di brevi lavori e lunghi periodi di disoccupazione (come quello in cui mi trovo attualmente), io posso capire certe ragioni.
Vedete, il problema è il fatto che qui in Italia non si sia fatto, né tuttora si stia facendo, nulla per mettere in moto tutto.
Oggi, noi ci troviamo di fronte ad una vera e propria gerontocrazia.
Nemmeno i giovani presenti in politica non fanno gli interessi dei giovani.
Il caso di Matteo Renzi è paradigmatico ma anche altri partiti, come il Movimento 5 Stelle, non stanno facendo un granché, dato che non ha espresso una classe dirigente di livello.
Di questo disastro sono responsabili tutti, dalla politica ai sindacati.
Pensiamo ai sindacati, che hanno pensato più ai pensionati esistenti, per salvare il proprio consenso.
La politica ha pensato più a seguire i dettami di Bruxelles e dell'Unione Europea che non a fare sì che in Italia si sia fatta impresa.
Oggi, noi ci troviamo con il deretano per terra.
Si fanno le riforme del mercato del lavoro senza fare sì che si crei il lavoro.
Qui in Italia non si fa impresa per via delle troppe tasse, della troppa burocrazia, della giustizia che non funziona, dell'energia elettrica che costa troppo e della mancanza di infrastrutture adeguate.
Il secondo comma dell'articolo 3 della costituzione recita:
"E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.".
Riguardo allo sviluppo dell'impresa la Repubblica non ha rimosso gli ostacoli, che sono le criticità prima citate.
Le tasse sono sempre alte (e ci sono privilegi fiscali, come nel caso delle cooperative), la burocrazia è sempre intoccabile (e se qualcuno la tocca arriva il sindacato di turno che rompe l'anima), l'energia elettrica costa troppo (perché non c'è stato un piano energetico e si è detto no all'energia nucleare per un fatto ideologico) e non si riescono a fare le infrastrutture (perché arriva il primo comitato di paese che rompe l'anima perché ha paura che si pestino le aiuole del suo giardino).
Dove vogliamo andare con questo modo di fare?
In più, ci sono gli immigrati clandestini, per i quali "stranamente" i soldi si trovano.
Certamente, qui in Italia ci sono anche dei malcostumi, come la mancanza di meritocrazia.
La verità è che noi siamo diventati un Paese di pusillanimi.
Per esempio, se Bruxelles ci dice che l'Italia deve pagare le tasse per l'Euro, noi obbediamo e chi dice che ciò non va si sente rispondere: "L'Unione Europea ci ha garantito settant'anni di pace".
A chi mi dice una cosa del genere, io rispondo dicendo: "Per forza, ci sta facendo morire di fame".
Tra noi c'è chi fa entrare gli immigrati clandestini perché "è giusto accogliere e perché essi garantiranno il nostro futuro".
Io rispondo dicendo che se si facesse più impresa e più gente lavorasse, molti più giovani si farebbero la famiglia.
Io non mi suicido ma, come il povero Michele, anch'io mi sento tradito da questo Stato.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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