Martirio di Sant'Agata, Sebastiano del Piombo (1485-1547). |
puru 'n violentia v'appiru scippati...
pirchì mai ad essiri lu 'Nfernu nun avissi...
ibi, pì dû Signuri amuru, cuntru ogni mali et puru la siti!
Italiano:
Che in persecuzione i seni...
pur in violenza v'ebbero strappati...
così in gloria che siete ora...
o Sant'Agata...la vostra città proteggete...
perché mai l'Inferno ad essere non abbia...
ivi, per del Signore amore, contro ogni male e pur la sete!
Amen.
Oggi, si festeggia Sant'Agata, la patrona di Catania.
Questa mia poesia-preghiera scritta in maccheronico siciliano è dedicata a Sant'Agata (235-251), una vera testimone della fede.
Domani, i catanesi la festeggeranno.
Sant'Agata protegge la sua città, anche dai fenomeni del vicino Etna.
Ora, qui dalle mie parti qualcuno dice che fare grandi processioni non dà gloria a Dio né trasmette la fede ad altri.
Io non sono d'accordo.
Conosco la realtà siciliana, essendo di origini siciliane per parte di madre, e so per certo le grandi processioni, come quelle che si fanno a Catania per Sant'Agata o a Galati Mamertino (il paese di mia madre, in Provincia di Messina) per San Giacomo Maggiore Apostolo (che si festeggia 25 luglio), sono esempi di autentica devozione e sono anche simboli di una cultura.
Come tali, queste manifestazioni vanno salvaguardate.
Come tali, queste manifestazioni vanno salvaguardate.
Sia chiaro, esprimo ciò senza volere fare della polemica.
Ai catanesi auguro buona festa di Sant'Agata.
Cordiali saluti.
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