torna a fare rumore il caso di Tiziana Cantone, una ragazza napoletana che si è suicidata a causa di un video hard pubblicato (e mai rimosso) sui social-network.
Io penso che una persona che non vuole più essere nota in rete debba essere accontentata e credo che i social network ed i motori di ricerca debbano cancellare il materiale ad ella inerente.
Anche l'anonimato deve essere un diritto.
Una persona sceglie di essere presente in rete, automaticamente, rinuncia a questo diritto.
Ergo, non può avere il diritto di anonimato. Questo deve essere logico.
Però, se sceglie di abbandonare la rete, quella persona deve avere diritto di essere lasciata in santa pace e qui il diritto di anonimato.
Penso anche che (specie ai nostri giovani) si debba insegnare ad usare bene internet.
Chi pubblica qualcosa in rete deve sapere che rischia di fare del male a qualcuno.
Cordiali saluti.
È il capitalismo globale bellezza! Senza confini gli Stati nazionali hanno perso tutto, anche il diritto/dovere di difendere i propri cittadini: oltre i vetusti confini nazionali la potestas statale vale una cicca. E i server stanno all'estero. Onnipotenza del capitale: siamo diventati tutti merce. È stato creato un mostro. I valori, i valori devono guidare l'economia, non il contrario.
RispondiEliminaServe una moratoria internazionale.
RispondiEliminaIl punto è che internet è una miniera d'oro globale e di fronte al denaro non c'è tiziana cantone che tenga. Non verrà fatta alcuna moratoria fino a quando i valori umani (diritto umani, religione, famiglia) non saranno messi dinanzi al capitale. La vicenda lo dimostra in maniera inoppugnabile. È un'epoca triste, spero nei freni alla globalizzazione che trump ha promesso.
RispondiEliminaAllora, si dovrebbe partire dal basso, incominciando ad educare i piccoli ad usare internet nel modo corretto.
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