certi "amici" vogliono convincermi a votare "Sì" alla "riforma" costituzionale che si voterà nel referendum del 4 dicembre.
E' inutile insistere: io voterò "No".
L'unica cosa buona che ha questa "riforma" è l'abolizione del CNEL.
Il problema è tutto il resto.
In pratica, nell'unico quesito referendario sono stati messi insieme una cosa buona (l'abolizione del CNEL) ed enorme un mare di schifezze, perché tutto il resto della "riforma" costituzionale di Renzi è un disastro che non porterà nessuna governabilità (per mancanza del vincolo di mandato), creerà disparità tra le Regioni a statuto ordinario (che perderanno i loro poteri) e quelle a statuto speciale (che manterranno quei privilegi fiscali garantiti dalle loro autonomie), toglierà la rappresentanza in Senato alle Regioni a statuto speciale (per l'incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di senatore sancita dagli statuti di quelle Regioni), toglierà ai cittadini la possibilità di eleggere i senatori, non abolirà (di fatto) il bicameralismo perfetto, favorirà l'approvazione di quelle pessime politiche di questa Unione Europea qui in Italia, abolirà i senatori eletti all'estero e metterà a rischio la stessa democrazia, perché un partito che prenderà solo il 20% dei voti potrà dettare legge come un partito con una piena maggioranza di voti.
Chi voterà "Sì" rischierà di approvare quell'unica cosa buona (per l'appunto l'abolizione del CNEL) e quel mare di schifezze (tutto il resto).
Si dovrebbe separare la parte inerente all'abolizione del CNEL da tutto il resto.
Inoltre, con questa "riforma", in combinato con la legge elettorale "Italicum", non ci sarà nessun risparmio.
Il Senato ridurrà i costi di 50.000.000 di Euro, un risparmio risibile che però sarà completamente mangiato da altri costi che saranno cinque volte superiori.
La presenza dei ballottaggi nell'"Italicum" ( e non solo) saranno costi in più.
Inoltre, la "riforma" di Renzi non è per nulla eguale a quell'ottima riforma del centrodestra che venne bocciata con il referendum nel 2006. Pensiamo al fatto che (se fosse stata approvata) quest'ultima avrebbe tagliato i deputati della Camera. La Camera dei Deputati ha 630 deputati, contro i 441 parlamentari che fanno parte della Camera dei Rappresentanti USA, dei quali 435 hanno diritto di voto e 6 non hanno diritto di voto, in quanto sono rappresentanti del Distretto di Columbia, di Porto Rico e dei i territori delle Samoa Americane, di Guam, delle Marianne Settentrionali e delle Isole Vergini Americane e quindi non sono membri della Camera in senso stretto.
Gli USA sono più grandi e popolosi del nostro Paese.
Il premier Matteo Renzi parla di risparmi e di migliorie che ci sarebbero con questa "riforma" ma i dati lo smentiscono.
Il quesito è la dimostrazione lampante del fatto che il referendum sia stato concepito da Renzi come un plebiscito sulla sua figura e non come un provvedimento per il nostro Paese.
Il quesito è la dimostrazione lampante del fatto che il referendum sia stato concepito da Renzi come un plebiscito sulla sua figura e non come un provvedimento per il nostro Paese.
Questa è la dimostrazione delle pericolosità dell'operato politico di Renzi.
Voterò "No" e metterò l'immagine qui sopra sul mio profilo Facebook.
Cordiali saluti.
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