20 Novembre 2016 XXXIV Domenica T.O./C “Cristo Re dell’Universo”
dal Vangelo di Luca (Lc 23, 35-43)
«Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno»
La regalità del Signore Gesù è il compimento della storia della salvezza preannunziato già dall’angelo Gabriele alla Vergine Maria quando le dice: «il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Gesù però rifiuta una regalità fondata sulla logica del potere per affermare la Sua divina regalità, nel segno dell’umiltà e della minorità. Lo fa donando la Sua vita per noi sulla Croce, contro i farisei, i soldati e il cattivo malfattore che lo provocano a salvare se stesso prima di salvare gli altri: «Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso». Gesù per tre volte rifiuta di sottrarsi alla volontà del Padre che in Lui ha promesso di salvare ciò che era perduto (cf. Mt 18, 11). Perciò, come al buon malfattore, a chiunque ha peccato, ma riconosce la regalità dell’innocenza, del bene, della mitezza, dell’umiltà, Gesù promette: «In verità io ti dico oggi con me sarai nel paradiso».
Gesù però rifiuta una regalità fondata sulla logica del potere per affermare la Sua divina regalità, nel segno dell’umiltà e della minorità. Lo fa donando la Sua vita per noi sulla Croce, contro i farisei, i soldati e il cattivo malfattore che lo provocano a salvare se stesso prima di salvare gli altri: «Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso». Gesù per tre volte rifiuta di sottrarsi alla volontà del Padre che in Lui ha promesso di salvare ciò che era perduto (cf. Mt 18, 11). Perciò, come al buon malfattore, a chiunque ha peccato, ma riconosce la regalità dell’innocenza, del bene, della mitezza, dell’umiltà, Gesù promette: «In verità io ti dico oggi con me sarai nel paradiso».
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