Oggi è l’ultima domenica del mese di novembre, ha inizio, per la Chiesa, il nuovo anno liturgico.
Esso comincia col Tempo di Avvento. L’Avvento è tempo di gioia, perché fa rivivere l’attesa dell’evento più lieto nella storia: la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. È un tempo di preparazione spirituale al Natale, un tempo di attesa e di preghiera. Ed è giunta, anche quest’anno, l’ora di fermarci e di sederci per un momento di riflessione. È giunto il tempo di ascoltare il grido del prossimo e di guardare verso il mondo, ma di cogliere anche la tenerezza che ci sfiora; è giunto il tempo di pregare Dio, di parlargli di noi, dei nostri affanni e delle nostre gioie, ma anche di sentire la sua carezza; è giunto il tempo di farci domande, di esaminare la nostra interiorità, di prendere consapevolezza dei sentieri che percorriamo, delle relazioni d’amore che intratteniamo; è giunto il tempo di cercare i veri tesori. Questo il fascino dell’Avvento: scopriamo che siamo tutti in cammino e che Dio non ci sta accompagnando verso un palazzo regale, ma ci sta conducendo per mano verso la culla di un bambino. E se non interrompiamo il fragore e l’assillo della quotidianità e non prendiamo del tempo per riflettere, non riusciamo a sentire il passo di quel Figlio che viene a portare gioie nuove, non riusciamo a scorgere quel Figlio che ha preso il corpo e il cuore di uomo e tutto il sapore della terra.
Esso comincia col Tempo di Avvento. L’Avvento è tempo di gioia, perché fa rivivere l’attesa dell’evento più lieto nella storia: la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. È un tempo di preparazione spirituale al Natale, un tempo di attesa e di preghiera. Ed è giunta, anche quest’anno, l’ora di fermarci e di sederci per un momento di riflessione. È giunto il tempo di ascoltare il grido del prossimo e di guardare verso il mondo, ma di cogliere anche la tenerezza che ci sfiora; è giunto il tempo di pregare Dio, di parlargli di noi, dei nostri affanni e delle nostre gioie, ma anche di sentire la sua carezza; è giunto il tempo di farci domande, di esaminare la nostra interiorità, di prendere consapevolezza dei sentieri che percorriamo, delle relazioni d’amore che intratteniamo; è giunto il tempo di cercare i veri tesori. Questo il fascino dell’Avvento: scopriamo che siamo tutti in cammino e che Dio non ci sta accompagnando verso un palazzo regale, ma ci sta conducendo per mano verso la culla di un bambino. E se non interrompiamo il fragore e l’assillo della quotidianità e non prendiamo del tempo per riflettere, non riusciamo a sentire il passo di quel Figlio che viene a portare gioie nuove, non riusciamo a scorgere quel Figlio che ha preso il corpo e il cuore di uomo e tutto il sapore della terra.
Nessun commento:
Posta un commento