la foto qui sopra è quella di Agostino Depretis.
Il 25 marzo 1876, Depretis divenne primo ministro del Regno d'Italia con un Governo della Sinistra Storica.
Il suo Governo era debole nei numeri in Parlamento.
Egli acquisì l'appoggio di alcuni elementi di Destra, a cui promise la cancellazione del progetto di nazionalizzazione delle ferrovie, argomento che aveva creato polemiche interne allo schieramento moderato. Tale provvedimento tuttavia spaccò al suo interno il raggruppamento di Sinistra.
Egli acquisì l'appoggio di alcuni elementi di Destra, a cui promise la cancellazione del progetto di nazionalizzazione delle ferrovie, argomento che aveva creato polemiche interne allo schieramento moderato. Tale provvedimento tuttavia spaccò al suo interno il raggruppamento di Sinistra.
Ora, qui in Italia il trasformismo, ossia il cambiamento di schieramento dei politici, è una costante.
La nostra Costituzione non prevede vincolo di mandato.
Ergo, un parlamentare eletto può cambiare schieramento come e quando vuole.
Nel 2005 si era tentato di risolverlo con una riforma costituzionale (voluta dal Governo di centrodestra) ma non si era riusciti a fare ciò perché nel 2006 questa riforma venne bocciata dal referendum.
La riforma avrebbe previsto la "sfiducia costruttiva", una pratica con cui in caso di crisi di Governo si sarebbe potuto fare un altro esecutivo solo se ci fosse stata in Parlamento la maggioranza originaria eletta dal popolo. In caso contrario, si sarebbe andati al voto.
Nella "riforma" che il premier Matteo Renzi ci vuole propinare e fare votare il 4 dicembre non c'è né la "sfiducia costruttiva" né il vincolo di mandato.
Il risultato?
Il risultato è presto detto: un deputato potrà cambiare schieramento come e quando vorrà e potrà fare cadere il Governo e favorire manovre di palazzo contro i cittadini, cosa che avviene ancora oggi.
Del resto, il Governo del premier Renzi vive con il trasformismo.
Ricordo che i 24 deputati e 28 senatori del Nuovo Centrodestra e gli 8 deputati e 18 senatori di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (il partito di Denis Verdini) che oggi sostengono il Governo di Renzi provengono dal centrodestra e si sono alleati con il centrosinistra, anziché costruire un'alternativa ad esso.
Il centrosinistra fa la morale al centrodestra riguardo a quanto accadde il 14 dicembre 2010.
Vorrei ricordare che nel 2010, una parte di parlamentari del centrodestra (che allora governava il Paese) uscì dalla maggioranza per un interesse particolare di colui che divenne suo leader, l'allora presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.
Fini fondò Futuro e Libertà per l'Italia con 24 deputati e 10 senatori, provocando una scissione nel maggiore partito di centrodestra, il Popolo della Libertà, il partito del presidente Silvio Berlusconi, che era premier.
Nel dicembre 2010, Fini lanciò una mozione di sfiducia con il centrosinistra contro il Governo del presidente Silvio Berlusconi ma essa fu respinta per il passaggio di alcuni deputati che erano all'opposizione in maggioranza.
Dal centrosinistra vennero fuori accuse contro il centrodestra di avere "comprato" i parlamentari dell'opposizione che passarono in maggioranza.
Però, quei parlamentari che passarono dal centrosinistra al centrodestra erano ben poca cosa rispetto a quelli del centrodestra che fecero il percorso inverso.
Tra l'altro, non erano neppure tutti del centrosinistra.
Una parte di essi, infatti, era originariamente del centrodestra, si era schierata con Fini ma poi era tornata nel centrodestra.
Quindi, il centrosinistra non sia ipocrita e non difenda questa "riforma" che è pessima.
A quelli del centrosinistra vorrei ricordare quello che accadde nel 1998 quando esso era al governo con Romano Prodi come premier, quando Rifondazione Comunista uscì dalla maggioranza e 27 deputati e 28 senatori eletti nel centrodestra passarono al centrosinistra (fondando l'Unione Democratica dei Repubblicani, UDR) e sostennero il Governo presieduto da Massimo D'Alema.
Mi ricordo di Romano Misserville, che era di Alleanza Nazionale e che passò all'UDR.
Nel centrosinistra campare con il trasformismo sembra una regola.
Lo stesso sta accadendo ora, con il Governo di Renzi che è retto dal Nuovo Centrodestra e dall'Alleanza Liberalpopolare-Autonomie.
Cordiali saluti.
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