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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 27 novembre 2016

Un'altra ragione per cui voterò "No"

Cari amici ed amiche,

oggi, ho sentito il presidente Berlusconi che ha parlato alla trasmissione televisiva condotta da Barbara D'Urso "Domenica Live".
Qui sotto il video mostra tutto.




Ora, il 4 dicembre, io voterò "No" alla "riforma" del premier Matteo Renzi non solo per i contenuti (come la mancanza di un vero federalismo, la mancanza di un vincolo di mandato per i parlamentari) ma anche per il metodo.
E' bene fare riforme come quelle costituzionali in maniera condivisa, con il più ampio consenso possibile in Parlamento.
La Costituzione è la legge fondante del nostro ordinamento.
La Costituzione è cosa di tutti e non solo di un partito.
Forza Italia aveva stretto il "patto del Nazareno" con Renzi ed il Partito Democratico per cercare di fare una riforma condivisa.
In realtà, Renzi voleva farsi la riforma per sé stesso.
Guarda caso, con questa "riforma", il Senato rischia di essere un feudo del Partito Democratico, essendo esso al governo di 17 Regioni su 20, a capo di coalizioni di centrosinistra.
Se la "riforma" entrasse in vigore, i Consigli regionali nominerebbero i senatori (che quindi non sarebbero più eletti dal popolo) ed essendo il Partito Democratico al governo di 17 Regioni, il Senato sarebbe composto da 60 senatori del Partito Democratico o comunque del centrosinistra, poco meno di 30 senatori del centrodestra e 10 senatori del Movimento 5 Stelle.
Sarebbe il monopolio del Partito Democratico.
Ora, con questa "riforma", se alla Camera dei Deputati a vincere le elezioni fosse una compagine diversa dal centrosinistra, ci sarebbe uno scontro tra i due rami del Parlamento.
Al contrario di ciò che dicono le balle di Renzi, il Senato avrebbe ancora tanti poteri se passasse questa "riforma".
Renzi si è fatto la "riforma" costituzionale per sé, come anche la legge elettorale, l'"Italicum",
Nell'"Italicum" è previsto il ballottaggio.
Nei ballottaggi l'affluenza alle urne cala e con l'affluenza bassa il Partito Democratico è favorito, anche se c'è oggi la mina vagante chiamata Movimento 5 Stelle.
In poche parole, il Partito Democratico rischierebbe di prendersi bel 340 deputati su 630 anche con solo il 20% dei voti degli aventi diritto o anche con meno.
Per questo, Forza Italia ha rotto il "Patto del Nazareno".
A mio giudizio, l'ha fatto tardivamente ma (come si suol dire) è meglio tardi che mai.
Insomma, Renzi si è fatto una "riforma" a suo uso e consumo. 
Con essa, un uomo solo avrebbe in pugno la Camera ed il Senato, a meno che non fosse la stessa maggioranza a sfasciarsi, non essendoci vincolo di mandato.
Ergo, se questa "riforma" passasse o ci sarebbe una dittatura o ci sarebbe un grande casino. 
Fatto sta che con questa "riforma" Renzi ha diviso il Paese, anziché unirlo. 
Termino, ricordando che questa "riforma" non taglierà i costi della politica,
Renzi mente anche su questo.
Il taglio dei costi che ci sarebbe con il nuovo Senato sarebbe pari a 50.000.000 di Euro, un taglio risibile.
Però, con i ballottaggi nella legge elettorale, ci sarebbero costi in più che sarebbero pari a 250.000.000 di Euro.
Mettere in moto la macchina elettorale costa.
La matematica non è un'opinione.
Cordiali saluti. 







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