fare campagna elettorale va bene.
Però, qui si è superato il limite.
I sostenitori del "Sì" adesso tirano in ballo i malati di cancro.
Ricordate le capacità affabulatorie della televenditrice Wanna Marchi che passava con disinvoltura dalla creme contro la cellulite alle pozioni e ai sali anti-sfortuna? Ecco ora anche il premier ha trovato una cura miracolosa per tutti i mali: il "Sì" al referendum.
Nella guerra tra "Sì" e "No" per la riforma della Costituzione il premier Matteo Renzi ha tirato fuori l'arma finale: la salute degli italiani. Argomento sul quale non si intende scherzare perché serissimo. Poco serio invece il metodo di propaganda con il quale Renzi e i suoi ministri cercano di spingere gli italiani a votare "Sì" suggerendo l'idea che all'indomani della consultazione popolare all'eventuale vittoria del "Sì" conseguirebbe la rinascita del servizio sanitario nazionale. E questo semplicemente perché la riforma riporta in capo allo Stato "le disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali e per la sicurezza alimentare" e dunque per i sostenitori del "Sì" si eliminerebbero le disparità di accesso alle cure tra Regione e Regione.
In realtà, una persona residente in una Regione può curarsi in un'altra anche oggi.
Semmai, sarebbero da introdurre i costi standard.
Per esempio, una siringa in un ospedale dovrebbe avere lo stesso costo tanto qui in Lombardia, quanto nel Lazio, quanto in Sicilia.
Però, è giusto che il controllo della sanità resti in capo alle Regioni perché ogni Regione ha le sue criticità.
Per esempio, in alcune Regioni ci si ammala più facilmente di cancro in altre ci si ammala più facilmente di altre malattie.
Con la sanità in capo alle Regioni c'è un maggiore controllo.
Ci sono Regioni molto virtuose, come la Lombardia, in cui il costo della sanità è tenuto sotto controllo e vi è un buon servizio.
Altre Regioni non sono virtuose perché sono amministrate male e trovo singolare che il Partito Democratico approvi una norma che consente al governatore della Campania Vincenzo De Luca di guidare la sanità nella sua Regione, come voleva lui, quando la stessa sanità campana non è virtuosa.
Però, questa campagna elettorale diventa squallida al momenti in cui si chiamano in causa i malati di cancro e di diabete per fare propaganda.
Cordiali saluti.
E proprio quello che penso, mi sono vergognata di essere italiana a questa notizia e anche con il modo
RispondiEliminaDi gestire questa campagna referendaria, dibattiti senza fine e senza giustizia. Basta
E' degenerata!
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