secondo quanto riporta "Il Giornale", se al referendum il "Sì" vincesse con il voto degli italiani estero decisivo, il risultato potrebbe essere impugnato e si potrebbe fare ricorso alla magistratura.
Di fatto il presidente del comitato del No, Alessandro Pace, durante un incontro con la stampa estera ha parlato dei rischi legati ai voti che possano prevenire dall'estero. E soprattutto, Pace si sofferma sul peso che questi voti possano avere nella consultazione referendaria: "Se il voto all’ estero fosse rilevante ai fini della vittoria del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre, noi avremo la possibilità di effettuare reclamo all’ufficio centrale del referendum", ha affermato Pace. L’ufficio centrale, ha aggiunto, "è un organo giurisdizionale che può sollevare questioni di costituzionalità" davanti alla Consulta. Il voto, secondo quanto stabilisce la nostra Carta, è "personale, libero e segreto", ha aggiunto Pace ma per il modo con cui si vota dall'estero "non è garantita la segretezza".
Già nelle scorse settimane erano emerse alcune falle nel sistema elettorale che riguarderà gli italiani all'estero. Come ad esempio kit per il voto inviati due volte allo stesso indirizzo e quindi offrendo una doppia opportunità per pronunciarsi al seggio.
Ora, tra noi c'è chi vorrebbe abolire il voto degli italiani all'estero.
Io non sono d'accordo con chi la pensa così.
Io penso che gli italiani all'estero (quelli che hanno cittadinanza italiana o doppia cittadinanza) debbano avere gli stessi identici diritti che abbiamo noi che stiamo qui in Italia.
Io sono un sostenitore degli italiani nel mondo, avendo anch'io qualche parente che vive fuori dall'Italia.
Semmai, bisogna fare sì che ogni cittadino italiano che vive fuori dall'Italia possa esprimere il suo voto i maniera "libera, personale e segreta", come dice la nostra Costituzione.
A mio giudizio, servirebbe una commissione parlamentare ad hoc (magari presieduta da un membro dell'opposizione) che controlli i voti degli italiani all'estero.
A questi ultimi, mi sentirei di dire che farebbero bene a denunciare a chi di dovere eventuali situazioni strane.
Se non venissero ascoltati, incomincino a rivolgersi ai giornali italiani.
La stampa farebbe da pungolo alla politica.
Gli italiani all'estero debbono avere il diritto di votare...e di fare sentire la loro voce, anche perché vorrei ricordare a loro che la "riforma" di Renzi sopprimerà la loro rappresentanza al Senato.
Cordiali saluti.
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