su "Panorama" vi è un bell'articolo scritto da Annalisa Chirico che è intitolato "L'inutile tortura del processo a teorema".
Sono passati anni di inchieste e testimonianze per una giustizia spettacolarizzata.
Qual è stato l'obiettivo?
L'obiettivo è stato quello dimostrare la presenza di una presunta trattativa Stato-mafia negli anni '90.
Il risultato?
Il risultato è stato un classico "buco nell'acqua".
Tanta gente ha sofferto per questo.
Pensiamo al generale dei carabinieri Mario Mori (nella foto), il quale è finito nel tritacarne messo in moto da magistrati che volevano fare gli storiografi.
Egli era stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per avere ritardato la perquisizione del covo di Totò Riina.
Le accuse si sono mostrate infondate.
Pensiamo al politico Calogero Mannino, che per venticinque anni ha subito processi ed è sempre stato assolto.
Pensiamo anche a Marcello Dell'Utri, che è invece è stato condannato e che rischia di morire in carcere per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, un reato che non solo potrebbe non avere commesso ma che potrebbe anche non esistere.
Io penso che una giustizia del genere non faccia un buon servizio alla lotta contro la mafia.
Cordiali saluti.
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