su "Il Giornale", vi è un bellissimo articolo intitolato "Ciaone Renzi".
Il termine "ciaone" era stato sdoganato dal deputato del Partito Democratico (molto vicino al premier Matteo Renzi) Ernesto Carbone, il quale l'aveva scritto su Twitter come sfottò verso i sostenitori del "sì" al referendum sulle trivelle, referendum finito con la vittoria dell'astensionismo.
Quello di ieri è un "ciaone" che l'elettorato ha dato al premier Matteo Renzi e al suo Partito Democratico, umiliati a Roma, clamorosamente rimontati a Torino dal Movimento 5 Stelle e pesantemente sconfitti dal centrodestra in varie città, come Trieste, Pordenone, Novara, Grosseto e Benevento.
A Milano, il candidato del Partito Democratico Giuseppe Sala ce la fa su Parisi per una manciata di voti, che per un centrodestra partito da meno dieci su mister Expo è comunque un buon risultato.
Questo voto è stato apertamente contro Renzi.
Questo voto è stato apertamente contro Renzi.
Io dico anche un'altra cosa.
Di Stefano Parisi io mi sono fatto un'ottima opinione.
Penso che possa essere papabile alla leadership del centrodestra ma deve cambiare su alcuni punti.
Egli ha impostato la sua campagna elettorale sulla moderazione e su temi che riguardano strettamente la città.
Per certi versi, tuttavia, Parisi è stato troppo moderato.
Forse, lui avrebbe dovuto avere una maggiore "cattiveria".
Avrebbe dovuto attaccare di più Renzi ed il suo governo, anche sulla questione del referendum che ci sarà ad ottobre sulle riforme.
Forse, così egli avrebbe intercettato anche il voto di quegli elettori arrabbiati ed avrebbe potuto battere Sala.
Renzi deve capire che il suo operato è stato fallimentare.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento