Centrodestra, un interrogativo deve essere posto

Cari amici ed amiche,

queste elezioni amministrative hanno fatto emergere un interrogativo sul centrodestra.
Una cosa certa è che quando corre unito il centrodestra è competitivo.
Anche il caso di Milano, ove il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala ha vinto con uno scarto di soli 17.000 voti sul candidato di centrodestra Stefano Parisi (nella foto)  è la dimostrazione di ciò.
Il problema è dentro ai partiti del centrodestra.
Per quanto riguarda Forza Italia, bisogna che all'interno si prenda una decisione netta, anche in funzione della situazione del presidente Berlusconi, che (com'è noto) non ha più l'agibilità politica e che (purtroppo) è penalizzato dall'anagrafe.
Forza Italia vuole essere il partito che unisce i moderati non di sinistra o vuole diventare una forza di centro che occhieggia a destra e a sinistra?
Quanto alla Lega Nord, in quel partito è in corso una trasformazione da "partito del nord" a partito autonomista di destra che guarda a livello nazionale.
La Lega Nord ha una situazione "ibrida".
A nord si presenta ancora con i simboli classici, come Alberto da Giussano, il Sole delle Alpi ed il nome "Lega Nord".
Al sud si presenta come movimento chiamato "Noi con Salvini".
Io penso che il leader leghista Matteo Salvini debba decidere se scegliere di fare restare la Lega Nord come "partito del nord" o se farla diventare un partito di destra autonomista con un carattere nazionale.
In tal caso, si dovrebbe superare questa dicotomia tra Lega Nord e Noi con Salvini, facendo qualcosa di nuovo.
Solo così si potrà costruire una piattaforma per il centrodestra.
Poi, la leadership verrà da sé e (personalmente) a me Parisi non spiacerebbe.
Cordiali saluti.