Cari amici ed amiche,
si parla nuovamente della strage di Orlando.
Su Facebook, l'amico e collaboratore Angelo Fazio ha commentato così il mio articolo intitolato "Strage di Orlando, smettiamola di dire che l'Isis non c'entra":
"C'entra eccome. E non si parla del trattamento che l'Isis riserva agli omosessuali nel suo territorio. Quando scoprono che una persona ha tendenze omosessuali la buttano giù dal tetto di un palazzo. Se il malcapitato dovesse sopravvivere allo schianto, giù c'è un gruppo di persone che hanno il compito di lapidarlo. Loro stessi hanno spesso rivendicato questo modo di agire e hanno inondato le loro pagine dei social network con le macabre immagini di queste esecuzioni. Il guaio è che si parla troppo poco delle porcherie che gli uomini in nero compiono quotidianamente.
La guerra al terrorismo è asimmetrica e globale e dovremmo affrontarla con strumenti adeguati al nostro contesto storico-geopolitico.".
Ringrazio Angelo.
Dire che la strage di Orlando (Florida) non è stata il frutto dell'odio che l'Isis ha verso di noi è semplicemente negare ciò che è evidente.
Anche un articolo de "Il Giornale", tratta la questione di ciò che fanno i terroristi dell'Isis agli omosessuali, i quali vengono scaraventati dai tetti dei palazzi.
Per noi cattolici l'omosessualità è un peccato ma non un reato.
Del resto, io (che non sono omosessuale) potrei essere più peccatore di una persona che ha tendenze omosessuali.
Per noi, il reato ed il peccato sono due cose distinte.
Lo erano anche prima dell'Illuminismo.
Come dice Magdi Cristiano Allam, l'Isis applica pedissequamente ed in modo letterale ciò che è scritto sul Corano.
Il Corano, infatti, è anche un vero e proprio codice giuridico.
Ora, pongo questa domanda: i musulmani che vivono qui in Occidente sono disposti ad accettare il fatto che nella nostra società il peccato ed il reato non sono la stessa cosa?
Cordiali saluti.
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