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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 27 giugno 2016

La consultazione anti-Brexit è una truffa?

Cari amici ed amiche,

come riporta "Il Giornale", la consultazione online contro la Brexit sarebbe una truffa.
Infatti, la consultazione online che si sta facendo per raccogliere le firme con cui proporre di indire un referendum contro quello che ha sancito la Brexit non sarebbe regolare.
Stando a quanto riportato, quei tre-milioni-e-passa sono i britannici che hanno firmato la petizione online per rifare il referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito  dall'Unione Europea sul sito del Parlamento di Londra (https://petition.parliament.uk/petitions/131215/). L'idea è quella di promulgare in fretta e furia una legge (retroattiva?) che sottoponga un referendum di tale importanza, a due condizioni: che si raggiunga almeno il 75 per cento dei votanti e che una delle due opzioni raggiunga almeno il 60 per cento dei consensi. Nessuna delle due condizioni si è verificata giovedì e quindi la partita di rigioca. Almeno questa è la volontà di quei 3.381.480 (tanti sono diventati nel frattempo) quei britannici.
Britannici? Siamo sicuri? Da ieri sul web circolano varie testimonianze di italiani che avrebbero firmato la petizione comodamente seduti nelle loro case qui in Italia, aumentando i numeri vertiginosi del cosiddetto "Bregret", il pentimento della Brexit. Lo hanno fatto anche i giornalisti de "Il Giornale". Hanno compilato un breve questionario che li invitava a indicare nome e cognome, a dare un indirizzo mail, a indicare il proprio Paese di residenza e il proprio CAP, Codice di Avviamento Postale. E qui essi hanno detto tutta la verità, nient'altro che la verità. In testa una sola richiesta: vistare la frase "I am a British citizen or UK resident" (sono un cittadino britannico o un residente del regno Unito). Essi qui hanno mentito. Forse li processeranno. Forse non li faranno più entrare nel Regno Unito.
Dunque, prendendo per vero tutto ciò, se il Parlamento di Londra accondiscendesse ad una cosa del genere farebbe del male al suo Paese.
Quella petizione va verificata.
I cittadini britannici debbono decidere con le loro teste.
Forse, essi non hanno neppure il diritto di fare ciò?
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".