Cari amici ed amiche,
leggete un interessante articolo del sito "Linkiesta" che è intitolato "Perché Jo Cox non è una martire dell’Europa".
L'articolo è stato scritto fa Francesco Cancellato.
Dell'articolo riporto questo stralcio:
"L’abbiamo scritto in occasione della strage di Orlando, lo ribadiamo oggi, di fronte al corpo esanime sull’asfalto della deputata britannica Jo Cox. Non confondete, non confondiamo la politica - anche nella sua più estrema aberrante deriva, la lotta armata - con la follia individuale.
Lo diciamo da europeisti convinti e da “tifosi” del Bremain, quali siamo. Jo Cox non è una martire dell’Europa, come scrive qualcuno. Non è stata uccisa da un clima d’odio politico. E della sua morte non si devono sentire colpevoli Boris Johnson o Nigel Farage, così come David Cameron o Jeremy Corbyn non si sarebbero dovuti sentire colpevoli se fosse stato ucciso un poltico sostenitore della Brexit.
No, Jo Cox è vittima di un folle. Punto. E i folli sono e rimangono tali qualunque idee politiche abbiano.
Tanto più se quelle idee non hanno un intrinseco potenziale violento o distruttivo. E l'idea di abbandonare l'Unione Europea - sbagliata, dannosa finché si vuole - quel potenziale non ce l’ha.
Dirlo, o anche solo alluderlo ricordandola, è un errore politico clamoroso.Perché strumentalizza una morte assurda e illogica, inserendola in uno schema coerente, ma che ha la coerenza della mistificazione. E soprattutto, legittima chi pensa che lo scontro politico democratico non debba avere momenti di confronto aspro e duro sui contenuti".
"L’abbiamo scritto in occasione della strage di Orlando, lo ribadiamo oggi, di fronte al corpo esanime sull’asfalto della deputata britannica Jo Cox. Non confondete, non confondiamo la politica - anche nella sua più estrema aberrante deriva, la lotta armata - con la follia individuale.
Lo diciamo da europeisti convinti e da “tifosi” del Bremain, quali siamo. Jo Cox non è una martire dell’Europa, come scrive qualcuno. Non è stata uccisa da un clima d’odio politico. E della sua morte non si devono sentire colpevoli Boris Johnson o Nigel Farage, così come David Cameron o Jeremy Corbyn non si sarebbero dovuti sentire colpevoli se fosse stato ucciso un poltico sostenitore della Brexit.
No, Jo Cox è vittima di un folle. Punto. E i folli sono e rimangono tali qualunque idee politiche abbiano.
Tanto più se quelle idee non hanno un intrinseco potenziale violento o distruttivo. E l'idea di abbandonare l'Unione Europea - sbagliata, dannosa finché si vuole - quel potenziale non ce l’ha.
Dirlo, o anche solo alluderlo ricordandola, è un errore politico clamoroso.Perché strumentalizza una morte assurda e illogica, inserendola in uno schema coerente, ma che ha la coerenza della mistificazione. E soprattutto, legittima chi pensa che lo scontro politico democratico non debba avere momenti di confronto aspro e duro sui contenuti".
Apprezzo l'onestà intellettuale.
Chi ha scritto questo articolo è stato intellettualmente onesto.
Merita in plauso.
L'autore ha detto di esso per la permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea, mentre io (pur con qualche perplessità) sono per la Brexit.
Ora, il punto vero è proprio il fatto che il delitto di cui è stata vittima la povera Jo Cox viene oggi cavalcato da certe persone che strumentalizzano la cosa semplicemente perché sanno che la loro idea è minoritaria o come tale è percepita.
Per fare valere le loro idee, queste persone arrivano ad attaccare i loro avversari, facendo della morte di una madre di due figli un macabro slogan.
A casa mia, questo è sciacallaggio.
Ad uccidere Jo Cox non sono stati Nigel Farage e Boris Johnson.
Ad uccidere quella poveretta è stato un pazzo omicida.
Ci sia il dibattito politico ma si lascino stare i morti.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento