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domenica 5 giugno 2016

La Santa Casa di Loreto arrivò qui anche grazie agli ortodossi?

Cari amici ed amiche,

nella rivista del Santuario della Santa Casa di Loreto "Il Messaggio" vi è un editoriale scritto da padre Giuseppe Santarelli, il quale ne è il direttore.
L'editoriale è intitolato "La Santa Casa, luogo ecumenico di cattolici ed ortodossi" e parla di un incontro ecumenico tra cattolici ed ortodossi che c'è stato il 5 marzo scorso e che è stato promosso dall'Accademia Angelico Costantiniana di Roma.
L'articolo parla anche di alcune cose storiche.
Notoriamente, il cuore del santuario è la casa della Vergine Maria, casa che fu portata da Nazaret nel XIII secolo.
In quell'incontro, è stata illustrata dal Koudunas un'epigrafe che si trova in una chiesa della Tessaglia.
La chiesa in questione è la chiesa di Porta Panagia, a Pili, presso Aspropotamos.
L'epigrafe è scritta in greco medioevale con lettere incise da destra a sinistra e recita:

"Dalle fondamenta, o Tutta Santa, innalziamo la casa salvata, opera sacra".

E' stato, quindi, ipotizzato che la chiesa di Porta Panagia-costruita nel 1283 dal sebastocratore bizantino di Tessaglia Giovanni Angelo, il quale fu anche discendente della famiglia imperiale di Costantinopoli-potrebbe essere stato il primo luogo di sosta della Santa Casa, prima che questa arrivasse in Illiria.
Storici come il Teramano fanno riferimento ad un certo "qual castello detto Fiume", che potrebbe essere Aspropotamos.
Ora, stando a queste notizie, ci è oggi evidente che se la Santa Casa è Loreto il merito fu anche degli ortodossi.
Qui entrarono in gioco anche i Cavalieri Templari.
Sappiamo tutti che nel XIII stavano cadendo tutte le roccaforti cristiane in Terra Santa.
Quindi, si dovette cercare di "salvare il salvabile".
La Santa Casa era in grande pericolo ed il Cavalieri Templari si mossero per salvarla, portandola via da Nazaret.
Qui entrò in gioco anche un altro personaggio, Pietro da Morrone, un eremita che divenne Papa con il nome di Celestino V.
Tre anni prima dell'elezione a Papa di Pietro da Morrone (1291) cadde San Giovanni d'Acri, l'ultimo avamposto crociato in Terra Santa.
Gerusalemme era oramai sotto il dominio musulmano che si stava estendendo anche nell'Asia Minore, ove c'era un Impero Bizantino che fu restaurato trent'anni prima ma che era oramai debole.
Quindi, ci fu l'idea di salvare le reliquie della Terra Santa che rischiavano la distruzione.
Una di queste, fu la Santa Casa.
E così si decise che essa dovette essere trasportata in un luogo più sicuro.
Quindi, cosa c'entrava Papa Celestino V?
Nel 1274 ci fu il Concilio di Lione II, concilio che, tra l'altro, avrebbe dovuto ricomporre lo scisma del 1054, quello tra Costantinopoli e Roma.
Pietro ci andò, poiché la sua confraternita rischiò di essere soppressa, e sulla Via Francigena incontrò i Cavalieri Templari.
Questi, vedendo le virtù del'uomo avrebbero visto in lui un degno sostegno per una missione disalvataggio.
Nel 1292 morì Papa Niccolò IV e la sede restò vacante per due anni.
Ci fu un grave malcontento e alla fine si dovette scegliere il nuovo Papa.
A muovere le acque furono i re di Napoli Carlo II detto "lo Zoppo" e suo figlio Carlo Martello re d'Ungheria.
Qui, la scelta cadde su Pietro da Morrone.
Però, pare che a muovere il tutto siano stati i Templari che, conducendo anche delle attività di banchieri, erano ricchi.
E così, il 29 agosto 1294, Pietro da Morrone (tra il 1209 ed il 1215-1296) divenne Papa Celestino V.
Proprio qui vi fu la "missione", ossia il salvataggio della Casa di Maria.
La casa venne smontata mattone per mattone e portata via da una certa rovina.
Venne portata prima a Tersatto (oggi Trsat) vicino a Fiume (nell'attuale Croazia, l'antica Illiria) poi finì ad Ancona e successivamente venne portata a Loreto, ove ancora oggi si trovano.
La leggenda dice che la Santa Casa fosse stata portata a Loreto tramite gli angeli.
La realtà dice che magari gli angeli poterono anche essere "coinvolti" ma per proteggere coloro che portarono fisicamente la Santa Casa, ossia i Templari.
Nella Santa Casa furono trovate delle croci rosse di stoffa.
Il viaggio da Tersatto ad Ancona e da Ancona a Loreto sarebbe durato proprio nel lasso di tempo in cui Celestino V fu Papa.

Se la chiesa di Porta Panagia fosse stata costruita nel 1283 sul luogo in cui sarebbe stata presente la Santa Casa, potrebbe significare che quest'ultima potrebbe essere stata portata via da Nazaret parecchi anni prima.
Poi, ricordo un'altra cosa.
La Tessaglia fece parte dell'Impero Bizantino ma quest'ultimo non era stabile.
Dopo la restaurazione operata dall'imperatore Michele VIII Paleologo (1259-1282) ebbe disordini interni.
Quindi, potrebbe essere stato ritenuto assai più prudente portare la Santa Casa in Illiria, a Tersatto.
Il tutto potrebbe essere avvenuto con l'aiuto dei Cavalieri Templari e con il "placet" dei cristiani ortodossi.
Nel frattempo, i Cavalieri Templari potrebbero avere preparato la loro "missione" con Pietro da Morrone, il quale venne eletto Papa con il nome di Celestino V il 5 luglio 1294.
Alla fine di quell'anno, la Santa Casa sarebbe stata consegnata in custodia ai cattolici.
Ciò potrebbe darci l'idea di quello che sarebbe stato il viaggio della Santa Casa.
Quindi, la Santa Casa si potrebbe considerare una "proprietà comune".
Cordiali saluti.


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