leggete l'articolo di Maurizio Tortorella su "Panorama" che è intitolato "Quel viceministro è un pozzo di voti".
Prendo spunto dall'articolo, per fare una riflessione.
Per una telefonata inopportuna tra lei ed il suo fidanzato Gianluca Gemelli, la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi si è dimessa.
Il premier Renzi ha appoggiato ciò.
Allora, perché la stessa cosa non è stata fatta da Vito De Filippo, il quale è stato presidente della Regione Basilicata dal 2005 al 2013 e che è stato costretto a dimettersi per il coinvolgimento della sua giunta nello scandalo dei rimborsi elettorali e che poi è diventato Sottosegretario al Ministero della Salute?
De Filippo (nella foto), infatti, risulta legato a Rosaria Vicino, sindaco del Comune lucano di Corleto Perticara.
Rosaria Vicino è stata arrestata perché accusata di avere abusato della sua posizione per contrattare le assunzioni con le aziende del sistema petrolio.
Tredici sono i capi di accusa e gran parte delle pagine dell'ordinanza cautelare sono per lei.
In quelle carte (citate nell'articolo) si legge che Rosaria Vicino "controlla il territorio grazie ai posti ottenuti e distribuiti attraverso le holding del petrolio", incassando in cambio un diffuso consenso elettorale: "Un consenso" scrive il giudice "che Vicino è poi in grado di spendere presso il suo referente politico, De Filippo, appunto, ottenendone benefici personali".
Lo scambio coinvolte De Filippo.
Mariachiara Montemurro, segretaria del sottosegretario, viene "espressamente invitata da Vicino a contattare imprenditori e presentarsi per conto di De Filippo, rivendicando il proprio ruolo in relazione alle assunzioni fatte".
In pratica, da quello che è emerso dalle carte (che sono state riportate dall'articolo) nel Partito Democratico (partito che governa la Basilicata) sarebbe presente un sistema di scambio tra posti di lavoro e voti che per spregiudicatezza farebbe impallidire le peggiori trame della Prima Repubblica.
Ora, una cosa è evidente.
Pur non essendo indagata, la ministra Guidi si è dimessa per una telefonata inopportuna legata allo scandalo del petrolio lucano di Tempa Rossa.
Renzi ha caldeggiato ciò.
Perché non si dimette anche De Filippo, che (sia chiaro) non risulta indagato ma che risulta essere legato ad un non meno inopportuno con un personaggio, il quale è stato arrestato nell'ambito del medesimo scandalo?
Cordiali Saluti.
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