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sabato 23 aprile 2016

Il caso del candeliere dell'Abbazia di San Clemente a Casauria

Cari amici ed amiche,

oggi, nella trasmissione televisiva condotta da Osvaldo Bevilacqua "Sereno Variabile", è stato fatto vedere l'Abruzzo.
L'Abruzzo, la terra di mio padre,  è ricco di abbazie e di luoghi di culto importanti.
Mi viene in mente il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, in Provincia di Teramo.
San Gabriele è il santo di cui porto il nome.
Però, non si può non parlare dell'Abbazia di San Clemente a Casauria, un'abbazia risalente al IX secolo AD.
Nella chiesa abbaziale vi è un particolare importante: il candeliere.
Il candeliere si trova al fianco dell'ambone e sorregge il cero pasquale.
Esso si erge su una base a forma di ara con teste di leone a quattro spigoli e risale ad un periodo compreso tra il IV ed il V secolo AD.
Essa potrebbe provenire da un tempio pagano.
La colonna attuale (in pietra di Pescosansonesco) andò a sostituire quella originaria (forse romana e proveniente da qualche tempio pagano) che fu distrutta dal terremoto del 1349. Va datata invece intorno al 1240 la parte superiore che per il Bertaux non può essere anteriore ai capitelli dell’ambone di Prata d’Ansidonia; era comunque uso costante pensare all'erezione del candeliere solo quando l'ambone era terminato; in questo caso l'interruzione dei lavori con la morte di Leonate (1182) avrebbe rimandato molto più in là l'esecuzione.
Nella parte superiore del candeliere vi è un capitello, che si compone secondo lo schema francese già visto in S. Giovanni in Venere di otto foglie ad uncino ripartite in due ordini a forma di bacca entro cui si sviluppa un ramoscello, sostiene un'edicola a due piani che doveva avere dodici colonnine: Serafino Ventura le ricordava ancora integre agli inizi del 1800, mentre nel 1853 rimanevano soltanto le sei del primo piano. 
I mosaici che adornavano sia l'abaco del capitello che i prismi esagonali delle lanterne paragonati a quelli di S. Pietro d’Alba Fucens hanno in realtà smalti poveri, coi toni del mattone e della terra grigia “non è la viva e splendida scuola romana, né la meravigliosa fantasia dei disegni siculi e campani. Le tessere sono pietruzze smorte, opache, senza smalti e i disegni geometrici stentati e confusi, della più grande semplicità, compongono una scacchiera inelegante ove il brillare dell’oro è la sola nota vivace” (Gavini).
Ora, nel candeliere vi è una forte simbologia.
Esso può essere letto in codesto modo: il cero pasquale simboleggia Gesù Cristo, la "Luce del Mondo".
La struttura a forma di prisma esagonale si trova sotto il cero pasquale.
Ora, il numero 6 indica l'imperfezione umana, al contrario del numero 7, che invece indica ciò che è divino e perfetto.
Il numero 666 indica il demonio, il peggio del peggio, essendo la causa del vizio e ciò che è malvagio.
In qualche modo, trovandosi sotto il cero, si vuole fare intendere che Cristo vince il male.
Le dodici colonnine simboleggiano le dodici tribù di Israele ed i dodici apostoli il fatto che le colonnine si trovino intorno alla struttura a forma di prisma esagonale si vuole fare intendere che le porte degli Inferi non prevarranno sulla Chiesa, di cui gli apostoli furono i primi vescovi.
Nell'arte (quella seria) nulla è casuale.
Cordiali saluti. 

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