ho letto la rivista "Jesus".
In essa ho trovato un articolo di Iacopo Scaramuzzi che è intitolato "Malumori ebraico-cristiani".
L'articolo inizia così:
"Molti rabbini hanno criticato la visita del Papa alla sinagoga di Roma perché Francesco non avrebbe sostenuto Israele.
Ma cosa c'entra la politica con il dialogo interreligioso?".
Rispondo io: c'entra eccome!
La questione di Israele è molto complessa.
Verso Israele c'è un pregiudizio e, parliamoci chiaro, questo pregiudizio è figlio di un rimasuglio di quell'antisemitismo e di quell'anti-giudaismo che tanto male avevano fatto in passato.
Dopo il Concilio Vaticano II e con il riconoscimento di Israele che ci fu nel 1993, le cose cambiarono.
La recente scelta di Papa Francesco di riconoscere la Palestina è stata di fatto vista come un passo indietro nelle relazioni ebraico-cristiane.
Io penso che lo sia stato.
L'ombra di quel pregiudizio si è di nuovo fatta vedere.
Io penso che Papa Francesco si sia scelto dei pessimi interlocutori in Abu Mazen e soci.
Questi ultimi odiano Israele.
Da qui nascono i malumori.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento