Cari amici ed amiche,
come riporta il giornale "Rights Reporter", dall'Iran il premier Matteo Renzi ha detto la sua.
Egli ha affermato: "In Europa e nel mondo c’è chi confonde la fede nell’Islam con il terrorismo e la violenza, è un grave errore che va combattuto a livello culturale".
A Renzi, io rispondo con una frase detta da un dirigente di Al Jazeera all'indomani della strage di Beslan, in Georgia, che ci fu nel 2004.
Egli aveva detto che non tutti i musulmani sono terroristi ma che tutti i terroristi sono musulmani.
Questa, oggi, è una constatazione di fatto.
Tempo fa, nella trasmissione televisiva "Virus-Il contagio delle idee" (trasmissione condotta da Nicola Porro) aveva parlato il politologo americano Edward Luttwak. Luttawak aveva detto delle cose molto interessanti.
Egli aveva detto che andare nei Paesi islamici a combattere rischia di fare coalizzare i vari movimenti islamisti.
Qui c'è una cosa vera.
Noi, infatti, siamo divisi e se andiamo nei Paesi islamici a combattere divisi rischiamo di non vincere, visto che gli altri si coalizzano.
Prima di combattere serve una vera coalizione contro il terrorismo.
E' però assai più interessante l'altra parte del discorso di Luttwak.
Noi possiamo avere vicini di casa musulmani.
Questo non vuole dire nulla.
Ci sono tante persone di buona volontà anche tra i musulmani.
Se, però, qualcuno di questi vicini di casa inizia a farsi crescere la barba, significa che qualcosa è cambiato.
Anche se si è fatto crescere la barba, non è detto che il musulmano in questione sia diventato un terrorista.
Però, sempre stando alle parole di Luttwak, se quel musulmano inizia a frequentare di più la moschea e a leggere di più il Corano significa che quel musulmano è diventato ancora di più musulmano.
Ora, nell'Islam vi è una componente storica che è legata all'uso della forza.
Persino nella biografia di Maometto si parla di questo.
Egli stesso si mosse usando anche la forza per portare la fede islamica.
Ergo, un musulmano che diventa ancora più musulmano potrebbe sentirsi chiamato a propagare la fede islamica anche usando la forza.
Questo è l'elemento che distingue l'Islam dall'Ebraismo e dal Cristianesimo.
L'Ebraismo non fece alcun proselitismo e non ne fa tuttora.
Uno che si fa ebreo lo fa non per proselitismo ebraico ma per sua scelta.
Inoltre, un ebreo che diventa più ebreo non farà certo nessun atto violento.
Al massimo farà la sua Aliyah in Israele.
Il Cristianesimo, almeno nei suoi primi secoli, si diffuse grazie alle predicazioni di San Paolo e degli altri predicatori.
Molti di questi morirono come martiri, uccisi per vie della legge.
Gesù Cristo fu crocifisso, San Paolo fu decapitato e San Pietro fu crocifisso a testa in giù.
Pensiamo a quello che fece l'imperatore romano Diocleziano nel III secolo AD contro i cristiani.
Inoltre, un cristiano cattolico che diventa più cristiano cattolico andrà a qualche messa in più e al massimo si farà prete.
Di certo, egli non non farà male a nessuno.
L'Islam, invece, si affermò per via militare.
Noi dobbiamo battere su questo tasto.
Dobbiamo cercare di creare una critica ideologica verso l'Islam in modo da fare sì che anche gli stessi musulmani possano essere portati al dialogo.
Ci si riuscirà?
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento