leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Papa Francesco a Lesbo: "Porterò sostegno ai profughi"".
Sabato, Papa Francesco sarà nell'isola greca di Lesbo a "portare sostegno ai migranti e ai profughi".
Parlando ai 30 mila fedeli accorsi in piazza San Pietro per l'udienza generale, ha annunciato l'imminente viaggio tra gli immigrati sbarcati sulle coste greche. Al suo fianco ci saranno anche il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene Hieronymos. L'intento, ha scandito il Santo Padre, è esprimere "vicinanza e solidarietà ai profughi e a tutto il popolo greco tanto generoso nell'accoglienza". Il viaggio ha un forte significato simbolico nel momento in cui l'Europa annaspa di fronte all'emergenza immigrazione."Avanti così - ha commentato il leader della Lega Nord Matteo Salvini - e saremo noi i profughi a casa nostra".
Ora, io non mi scandalizzo del fatto che il Papa vada a Lesbo a dare un segno di carità verso gli immigrati.
Un Papa deve parlare di carità. Dio è carità.
Semmai, io critico il Papa per il fatto che egli non si renda conto del fatto che l'immigrazione clandestina sia un problema di ordine sociale e di sicurezza per il Paese che fa entrare gli immigrati.
Prima di tutto, l'immigrazione clandestina è un costo.
Inoltre, con l'immigrazione clandestina rischia di arrivare anche il terrorismo.
Se poi teniamo conto dei problemi che ci sono già in un Paese come l'Italia, il quadro allarmante è completo.
A mio giudizio, il Papa fa benissimo a parlare di carità e di sostegno ai poveri ma non dovrebbe incoraggiare l'immigrazione clandestina.
Cordiali saluti.
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