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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 2 aprile 2016

Banca Etruria, chi paga?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Martino Cavalli su "Panorama" che è intitolato "Crac Etruria, il conto è salato ma ora chi paga?".
Tra sanzioni e risarcimenti Pier Luigi Boschi, padre della ministra delle Riforme Maria Elena, e gli altri amministratori di Banca Etruria rischiano di restare al verde.
Intanto, vi è anche il caos sul rimborso agli obbligazionisti.
La figlia, la ministra Maria Elena, ha detto:

"Mio padre è una persona perbene".

A noi tutti viene da dire: "Sarà anche perbene ma,  a quanto pare, gli piace cacciarsi nei guai".
Agli avvocati il lavoro non manca.
Indagato in passato per dieci volte, per questioni di fisco (le accuse, tranne una che è ancora in fase di istruttoria, sono state archiviate ed eventualmente sanate con versamenti all'Agenzia delle entrate), ora Pier Luigi Boschi si trova con le grane del crac di Banca Etruria.
A Boschi, nel 2014, è stata irrogata una sanzione di 144.000 Euro dalla Banca d'Italia, dopo un'ispezione della Banca Etruria.
Dopo una seconda ispezione, terminata nel febbraio 2015, a Pier Luigi Boschi è stata irrogata una nuova sanzione di 130.000 Euro.
Per finire, il commissario di Banca Etruria ha chiesto un risarcimento danni pari a 300.000.000 di Euro a 37 ex-amministratori della succitata banca, tra i quali figura (ovviamente) Pier Luigi Boschi.
Ergo, dividendo la somma in parti eguali, Boschi dovrebbe pagare poco più di otto milioni di Euro.
Si ricorda che ben 768 milioni è l'ammontare delle obbligazioni subordinate emesse da Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara  e CariChieti.
Esse sono state sottoscritte dai risparmiatori.
I loro valore è stato azzerato.
Crea inquietudine ed indignazione sapere che la cessione fatta in fretta e furia delle sofferenze delle quattro banche al 17,6% del loro valore è stato fatto per compiacere Bruxelles ma i valori reali potrebbero essere diversi, come ha scritto la Banca d'Italia al Consiglio comunale di Jesi (sede di Banca Marche, in Provincia di Ancona).
Peccato che la Borsa li abbia presi per buoni, causando il crollo delle quotazioni dell'intero sistema bancario nazionale di tutto il listino.
Così, nell'attesa che i colpevoli paghino, l'unica certezza è che finora hanno pagato gli italiani
Gli italiani hanno pagato caro e salato...con il "Decreto Salva Banche" del governo.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.