The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 2 aprile 2016
A chi crede di battere Renzi nel referendum sulle trivelle...
Cari amici ed amiche,
questo è il quesito del referendum che ci sarà il 17 aprile:
"Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?".
In pratica, se al referendum vincesse il Sì, sarebbe abrogato l'articolo del succitato decreto legislativo e non sarebbero rinnovate le concessioni per le trivellazioni.
Ora, io ho già detto che voterò No.
Il mio voto parte da questo presupposto: il tema in questione è scivoloso.
Io non vorrei trivellare il mare ma voglio fare notare una cosa.
Qui in Italia è stato detto no all'energia nucleare e manca una piano energetico che possa dare autonomia al nostro Paese.
Questo è un altro demerito del governo presieduto da Matteo Renzi, che dice di volere fare.
Ad oggi, noi dipendiamo dall'estero.
Per esempio, noi importiamo il 18% di energia elettrica dalla Francia.
Senza quel 18%, noi non potremmo colmare il nostro fabbisogno.
Se impediremo anche la captazione del petrolio, vorrà dire che dovremo tornare all'età della pietra o diventare sempre più dipendenti dagli altri.
Chi dice che una vittoria del Sì sarebbe una vittoria su Renzi ed il suo governo commette un grosso errore.
Sarebbe una vittoria di Pirro perché dopo noi dovremmo importare ancora più carburanti ed energia dall'estero e dopo Renzi si sentirà legittimato a dire: "Avete visto cosa porta dare ascolto ai 'gufi'?".
In pratica, con il Sì, non solo si farebbe un danno all'Italia ma, usando dei termini calcistici, si rischierebbe di dare a Renzi una palla goal.
Ergo, gli si darebbe un'altra occasione di fare danni.
Oltre al danno ci sarebbe una beffa.
Vi invito a leggere un articolo de "Le Formiche" che è intitolato "Ecco cosa i No Triv non vi raccontano delle rinnovabili".
Vi riporto questo stralcio:
"Le rinnovabili non sono tecnicamente sostitutive delle convenzionali (fossili e nucleare). Possono essere solo coadiuvanti. In nessun paese del mondo le rinnovabili tutte (idro, solare, eolico, biomasse, ecc) superano il 30% del contributo al bilancio energetico.
Per il 70% c’è solo la scelta tra: utilizzo bilanciato di tutte le altre fonti (carbone, fossili e nucleare) oppure una elevata quota di importazioni (costosa e pericolosa perché aumenta la dipendenza) oppure ancora una elevata e massiccia dipendenza da una sola fonte convenzionale: nucleare (caso francese) carbone (caso tedesco) gas (il caso di tutti gli altri paesi compresa l’Italia).".
Ergo, se passa il Sì, noi dovremo aumentare le importazioni...con le spese.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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