leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Unioni civili, il governo non parla con chi difende la famiglia naturale".
Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento, non ha accettato l'invito ad un incontro con un gruppo di studenti, i quali lo avevano invitato per un confronto con un'associazione pro-family sulle unioni civili e le adozioni per le coppie omosessuali, durante un’assemblea sul tema in programma nel liceo romano "Giulio Cesare" da loro frequentato.
Secondo me, Scalfarotto ha sbagliato.
Egli ha dimostrato che il governo non vuole parlare con coloro che difendono la famiglia.
Questo non è accettabile.
Il problema non è rappresentato dal riconoscere i diritti delle coppie omosessuali.
Io non vedrei niente di strano nel riconoscere a ciascuno dei partner di una coppia gay il diritto di ereditare i beni dall'altro, come non vedrei di strano nel riconoscere il reciproco diritto di assistenza.
Lo si potrebbe fare con altre forme di legge e non con il DDL Cirinnà, che è a tutti gli effetti l'istituzione del matrimonio omosessuale.
Il problema vero è questo.
Di fatto, il DDL Cirinnà è una legge che istituisce il matrimonio omosessuale.
Ai sensi di questa legge (se sarà approvata) le coppie gay saranno equiparate alle coppie eterosessuali sposate, con il diritto di avere la pensione di reversibilità (in caso di morte di uno dei "coniugi") e (peggio ancora) il diritto di adottare bambini.
Questo è inaccettabile.
Per alimentare il business degli uteri in affitto si manda in vacca la famiglia, cardine della nostra società.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento