la Corte dei Conti non vede di buon occhio l'8 per mille alla Chiesa cattolica.
In sostanza, la corte ha affermato che l'8 per mille alla Chiesa cattolica "diviene sempre più gravoso per l'erario"", e puntualizza che la procedura di assegnazione di questa quota di imposta si caratterizzerebbe per "poca pubblicità sulle risorse, rischio di discriminazioni tra i soggetti interessati, assenza di controlli sulla gestione dei fondi."
In primo luogo, la questione sulla possibilità di assegnare l'8 per mille alla Chiesa cattolica, oltre che alla libertà di ogni contribuente, è un tema politico, che la Corte dei Conti non ha nessun diritto di sollevare. Al contrario, la Corte addirittura "consiglia" allo Stato di adottare il modello spagnolo, dove la normativa è "assai meno favorevole per la Chiesa rispetto al sistema italiano".
Non solo si vuole fare pagare l'IMU alla Chiesa ma ora le si vuole anche togliere l'8 per mille?
In pratica, la Chiesa non potrebbe più finanziarsi?
Ricordo che anche la Chiesa valdese e la Comunità ebraica prendono l'8 per mille.
Quindi, l'8 per mille non è una pratica che atta a privilegiare il cattolicesimo a scapito delle altre confessioni religiose.
L'amica e collaboratrice Francesca Padovese mi ha segnalato una petizione con cui si vuole fare un'obiezione a quanto vuole fare la Corte dei Conti.
Cordiali saluti.
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