Cari amici ed amiche,
vi invito a leggere un articolo del sito "Rights Reporter" che è intitolato "Inquietante evoluzione di Hamas in Cisgiordania".
La determinazione di Hamas a costruire una rete di cellule terroristiche in West Bank e nei territori di Israele non è certo una novità per lo Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna allo Stato israeliano.
Lo è invece (almeno in parte) il sistema di reclutamento e strutturazione che l'organizzazione terroristica adottato negli ultimi mesi in particolare per quanto riguarda gli arabo-israeliani, cioè giovani ragazzi arabi con cittadinanza e passaporto israeliani o quantomeno in possesso della "carta blu".
A inquietare seriamente lo Shin Bet sono fondamentalmente tre punti:
A inquietare seriamente lo Shin Bet sono fondamentalmente tre punti:
- l’alta presenza di studenti universitari nelle cellule terroristiche, tutti dell’Università di Abu Dis tra i quali molti con cittadinanza israeliana
- la strutturazione delle cellule che denota un sistema tipico di Al Qaeda, studiato a tavolino e non improvvisato
- gli obiettivi che le cellule si erano date, non semplici attacchi improvvisati ma azioni pianificate volte ad atti di terrorismo con esplosivi e armi da fuoco ma, soprattutto, indirizzati al rapimento di israeliani da usare come merce di scambio.
Questo avalla la tesi secondo cui il grave fatto che ha funestato il Capodanno a Tel Aviv è stato un attentato terroristico e non l'azione di un malato di mente, una persona con disturbi mentali.
Oramai, ciò è evidente.
Solo qui da noi questa cosa non è stata ancora capita.
Qui da noi c'è chi pensa ancora che l'attacco al pub di Tel Aviv sia stato un atto di un folle e non di un terrorista.
C'è gente che crede ancora alle favole.
Cordiali saluti.
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