Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Keyser Soze su "Panorama", il quale è intitolato "A furia di far tutto da solo, Renzi perde anche i suoi".
Ricordiamo che Keyser Soze è un uomo delle istituzioni che da mesi su "Panorama" racconta la politica, dal di dentro. Lo pseudonimo è preso dal film "I soliti sospetti".
Il premier Matteo Renzi si era presentato come "rottamatore", un uomo con tanta volontà di innovare.
Egli ha parlato tanto ma ha fatto poco.
Nel suo stesso partito, egli non è stato in grado di mettere fuori certe figure del vecchio establishment.
Pensiamo a Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania,
In compenso, se li è messi contro.
Egli non è riuscito a innovare il partito perché queste figure hanno consenso da parte di pezzi del medesimo sul territorio.
Renzi mi ricorda il bulletto della scuola.
Il bullo è forte con i deboli e debole con i forti.
Vi invito a leggere l'articolo del quotidiano "Il Secolo d'Italia" che è "Il caso Renzi: profilo psichico di un uomo "intimamente cattivo"".
Dell'articolo, riporto questo pezzo:
" Ama compiacere e sfoggia tratti artatamente seduttivi: in questo emula il precedente berlusconiano. Ma da Berlusconi lo distaccano marcatamente i sentimenti:
Renzi è «intimamente cattivo»
Renzi, al contrario di Silvio, è intimamente cattivo e ostenta sadicamente la sua volontà maligna. Non solo in quello spietato “Enrico sta sereno” di universale conoscenza, ma nell’eliminazione quasi fisica di tutti gli avversari interni ed esterni che incontra sul cammino. Ostentazione che emerge oggi con la decapitazione politica ( in tempi di Isis ) di ministri, sottosegretari, sindaci, vertici di enti di Stato, manager, ma anche di semplici funzionari e collaboratori. Qualità già anticipate e comprovate quando era sindaco di Firenze, sperimentate su concorrenti di partito e addirittura su fedeli collaboratori: senza nessuna pietà ! (viene in mente la canzone di Ferradini , ” ma …fuori dal letto nessuna pietà ! ” …. ovviamente qui il letto è politico) . Il tratto di “prima donna” è assolutamente inconfondibile, non vuole nessun uomo vicino che possa minimamente oscurarlo, mentre è più comprensivo con le donne, che spesso mette sugli altari purché non abbiano alcun tratto maschile e siano piuttosto scialbe: la Mogherini , la Pinotti , la Giannini, la Madia, ecc. Si salva solo la Boschi, che è la sua parte maschile, e di cui dicono sia sottomesso, non è chiaro se psicologicamente, politicamente o altro (come sostiene Corradino Mineo) . L’altra parte maschile di Renzi è la moglie (vera) che anche esteticamente sembra più maschile di lui, che glabro e con mossette nella mimica, appare molto più femminile. Che sia narciso non c’è dubbio . Utile rammentare la vicenda con l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio , fino a qual momento tra i suoi più stretti fiduciari. Raccontano i pochi testimoni che recatesi insieme all’Assemblea di Confindustria, Matteo Renzi conquista la platea degli imprenditori e soprattutto il presidente Squinzi, al quale il presidente del Consiglio a fine lavori si propone disponibile per ogni esigenza. Squinzi, non essendo politico avveduto, risponde candidamente che non ce ne è alcun bisogno, che i rapporti sono già ottimi perché lui si rivolge quotidianamente alla Presidenza del Consiglio attraverso Del Rio. Renzi si scurisce in volto, non proferisce parola e passa poco tempo che Del Rio è trasferito “d’ufficio” in esilio a fare il Ministro dei Lavori Pubblici, lontano dalla cabina di regia di Palazzo Chigi. A nulla erano valse le successive telefonate chiarificatrici di Squinzi a sua Eminenza. Ma ciò che si coglie è il vuoto interiore che copre il continuo affaccendamento di Renzi e le sue scaltre battute, spesso più furbe che intelligenti.".
Finché avrà coloro che gli daranno un minimo di credito, Renzi potrà andare avanti ma il suo tempo sta scadendo.
Le persone che gli danno credito sono sempre meno.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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