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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 dicembre 2015

Lettera aperta a monsignor Claudio Cipolla

All'attenzione di monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova.

Salve,

il mio nome è Antonio Gabriele Fucilone e sono un suo conterraneo della Provincia di Mantova.
Scrivo da Roncoferraro.
A mio modesto parere, lei ha detto una frase inconcepibile.
Questa sua frase recita: "Sono pronto a fare marcia indietro sulle nostre tradizioni".
Questa frase sarebbe stata inconcepibile ed inaccettabile sulla bocca di un cristiano laico, come me.
Sulla bocca di un vescovo di un'importante diocesi (qual è quella che lei amministra) è ancora più inconcepibile ed inaccettabile.
Il discorso completo (che lei ha pronunciato su "Rete Veneta") è questo:

"Io farei tanti passi indietro pur di mantenerci nella pace e pur di mantenerci nell'amicizia. Non dobbiamo presentarci pretendendo qualsiasi cosa che magari anche la nostra tradizione e la nostra cultura vedrebbe come ovvio. Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni".

Vede, voi del clero dite che sempre meno gente va a messa.
Ebbene, lo dico a chiare lettere e con tutto il rispetto: sono proprio i prelati che (con il loro relativismo) dicono quello che dice lei ad allontanare la gente dalle chiese.
Il vostro pensiero è quello che (praticamente) dice che le processioni patronali non servono a niente o che "in nome del dialogo" si debbono fare dei passi indietro.
Se la Chiesa del 476 AD avesse adottato questo pensiero, i barbari (che invasero l'Impero Romano d'Occidente) non sarebbero stati evangelizzati e l'Europa non si sarebbe mai fatta.
Grazie a Dio, i cristiani di allora erano cristiani seri e coraggiosi.
Grandi santi (come Sant'Agostino di Canterbury) girarono per l'Europa (rischiando o rimettendoci anche la vita) e portarono Cristo ai barbari.
Invece, sembra che oggi la Chiesa abbia paura di dire certe cose.
Mi scusi la franchezza ma le dico che una Chiesa così è una Chiesa inutile.
Per questo, sempre meno gente va a messa.
Se voi prelati dite che "in nome del dialogo" si debbono pure togliere presepi e crocifissi, noi laici cosa dovremo fare?
Se voi prelati vi rifiutate di testimoniare la fede in Cristo, "in nome del dialogo", anche noi laici  non ci sentiamo incoraggiati a testimoniare tale fede.
Guarda caso, sono sempre più i cattolici (quelli che vogliono ancora andare in chiesa, visto l'andazzo) vanno verso correnti più "conservatrici", tanto che, per esempio, i preti che la pensano come lei hanno un'età media di 50 anni.
I preti "conservatori", invece, hanno un'età media di 40 anni.
Forse, servirebbe una riflessione.
Il dialogo vero si fa mettendo in chiaro le posizioni di ciascuno.
Termino, augurandole buon Natale, il Natale cristiano.
Cordiali saluti.









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Ringrazio un caro amico di questa foto.