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giovedì 17 dicembre 2015

La questione di Licio Gelli

Cari amici ed amiche,

sul blog "Ribellione Nazionale", ho trovato un articolo intitolato "E' morto Licio Gelli, demonizzato in vita dalla sinistra (e non solo), lo ricordiamo con un articolo di Gian Giacomo William Faillace".
Dell'articolo riporto questo pezzo:

"Non so molto di Licio Gelli, se non quello che la propaganda del regime socialista sovietico italico ci propugna da quasi quarant'anni.


Cosa si diceva di lui da parte della sinistra?


Licio Gelli sarebbe un manovratore occulto di colpi di stato fascisti, un doppiogiochista che ha creato una organizzazione potente e ramificata che ha comandato e forse tutt'ora comanda l'Italia. Uno che aveva in mente un progetto che se per disgrazia fosse andato in porto a quest'ora saremmo nelle mani di Lucifero in persona, o di Nosferatu, o di Hitler redivivo, o di qualche mostro dei cartoni animati giapponesi, o non si sa bene cosa.

Ci verrebbe da dire "ok l'organizzazione potente sarebbe il partito comunista ed i suoi degnissimi successori? Monti, Renzi, Bersani, Prodi, D'Alema, Fassino?"

No, è la Loggia Massonica P2, quella cosa che tutti coloro che si sono bevuti la favoletta del cattivissimo Gelli messa in giro già a partire dagli anni '70 pensano che sia l'origine di tutti i mali possibili.


Chi non ricorda il "fasciste piduiste" indirizzato a Berlusconi ed ai suoi alleati da quel signore che faceva il pubblico ministero alla Bastiglia (detta volgarmente Procura di Milano), Antonio Di Pietro, di cui si dice che operasse per i servizi segreti degli Stati Uniti, e che si dice anche che abbia collaborato al colpo di stato (quello si!) Mani Pulite attraverso il quale gli americani vollero disfarsi di Craxi ritenuto ostile alla NATO per favorire la sinistra italiana che paradossalmente invece era assai più docile e servile agli USA ed ai loro alleati?


Mi ricordo che quando sentii parlare per la prima volta di Loggia Massonica PPiddue io andavo alle elementari, era circa il 1979 o 1980 e la maestra ci disse "avete sentito parlare della Loggia Massonica?", ed io da bambino pensavo che si trattasse di una qualche balconata (la "loggia" in senso letterale) che chissà forse non era stata progettata bene ed era in pericolo di crollo, pensieri naif di un bambino, ma mai tanto naif quanto coloro che crearono il fenomeno
.".

Premetto, io non ho simpatie per la massoneria.
La massoneria è relativista.
Se una persona vuole entrare nella massoneria, a mio modo di vedere, è libero di farlo.
Chi sono io per condannare?
Ora, che piaccia o no, Licio Gelli è entrato nella nostra storia.
Egli ne fa parte.
Licio Gelli operò in un periodo in cui c'era lo scontro tra gli USA e l'Unione Sovietica.
L'Italia era nel mezzo.
L'Italia era un Paese occidentale in cui vi era il partito di estrazione comunista in occidente.
L'Italia era strategicamente importante.
Un'Italia in mano ai comunisti e nell'orbita sovietica avrebbe cambiato molti assetti geopolitici in Europa.
Diciamo che (in qualche modo) Gelli potrebbe avere cercato di fermare l'imposizione del comunismo qui in Italia.
Infatti, fu vero che qui in Italia il comunismo non governò ma esso applicò letteralmente quelle che teorizzò Antonio Gramsci.
Gramsci teorizzò che qui in Italia non sarebbe stato possibile portare il comunismo con una rivoluzione simile a quella che ci fu un Russia nel 1918.
Infatti, qui in Italia vi era una borghesia molto forte, insieme ad una cultura cristiana molto radicata.
Per Gramsci, il modo di portare il comunismo al potere sarebbe stato quello di fare occupare le casematte della nostra società a persone legate in qualche modo ai comunisti.
Così, si fece (per esempio) nelle scuole, nelle università, nei tribunali e in altri gangli vitali della società.
I comunisti facevano ciò in maniera sotterranea.
In qualche modo, Gelli potrebbe essersi adoperato per fermare questo processo di propagazione del comunismo nei gangli vitali della società.
Forse, anche per questo, la sinistra vuole di lui una "damnatio memoriae".
Di certo, come l'autore dell'articolo, io non so molto di Gelli ma (come ho scritto su "Ribellione Nazionale", nell'articolo intitolato "La storia non deve essere propaganda" ) la storia va letta senza pregiudizio, altrimenti si fa propaganda.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.