Cari amici ed amiche,
le parole che riporto qui sotto del direttore del quotidiano "Il Giornale" Alessandro Sallusti:
"La Corte di Strasburgo per i diritti dell'uomo ha sentenziato che la polizia italiana ha compiuto atti di tortura contro i manifestanti del G8 di Genova che la sera del 21 luglio 2001 si rifugiarono dentro le mura della scuola Diaz.
È vero che lo Stato deve comportarsi sempre e comunque a norma di legge, ma è anche vero che in quelle ore a Genova era in corso una vera e propria guerra contro lo Stato e contro la comunità internazionale che l'Italia stava ospitando. Cinquemila criminali provenienti da mezzo mondo si erano mescolati a una folla di manifestanti complice e avevano messo a ferro fuoco la città, attentato alla vita di poliziotti, carabinieri e civili, devastato attività commerciali. La reazione delle forze dell'ordine, una volta ripreso il controllo del campo di battaglia, fu sicuramente dura e molti uomini in divisa l'hanno già pagata personalmente, a differenza del livello politico che ovviamente si dileguò, a partire dall'allora vicepremier Gianfranco Fini presente sul posto per coordinare gli interventi. Ma scambiare i carnefici (i manifestanti) per vittime e le vittime (i poliziotti) per assassini e torturatori è davvero troppo.
Io lo dico chiaro: non mi vergogno della polizia e dei carabinieri che operarono a Genova per difendere lo Stato di diritto dalla furia di criminali comuni, loro sì, torturatori impuniti delle nostre città e delle nostre libertà. Prima di bollare come indegne le forze dell'ordine italiane, la Corte di Strasburgo dovrebbe dichiarare fuorilegge le bande paraterroristiche di black bloc, e i loro cugini no global (pacifisti a senso unico), viste in azione a Genova, Roma, in Val Susa e più di recente sulle linee dell'alta velocità ferroviaria. E prima che il Parlamento italiano introduca - come sta per fare - il reato di «tortura» per limitare la possibilità di contrasto delle forze dell'ordine, è bene riflettere. Credo che nessuno di noi si senta minacciato da uomini in divisa. Semmai lo Stato ci tortura lasciando mano libera ai magistrati (vedi la carcerazione preventiva per estorcere confessioni), abbandonandoci in balia della sua burocrazia, aizzando contro di noi il mostro fiscale ingiusto e ricattatore. Tutte caste intoccabili a prescindere dai reati che commettono. Reati che sono molto più pericolosi e frequenti di quelli delle forze dell'ordine. I cittadini inermi siamo noi tutti, non chi va in piazza con passamontagna, spranghe e molotov e poi fa il santarellino in Europa.".
Io mi riconosco in queste parole.
Oggi, una persona mi ha minacciato di denuncia per avere scritto delle parole simili.
La persona in questione dovrebbe denunciare anche Sallusti e tutti quelli che qui in Italia la pensano come me e come lui.
Il tenore delle sue parole è simile a quello delle mie.
Nessuno vuole dei carabinieri e dei poliziotti che sparano a destra e a manca e che picchiano le persone inermi.
Però, non si possono nemmeno tollerare gli atti di violenza contro poliziotti e carabinieri, gente che per 1.200 Euro (e ovviamente per difendere noi cittadini) rischia la vita.
Non si possono tollerare i cori di coloro che urlano: "10-100-1.000 Nassiriya!".
Va bene condannare un poliziotto che spara alla schiena di una persona inerme.
Un poliziotto che fa una cosa del genere è un assassino.
Va bene condannare un poliziotto che picchia una persona senza un motivo.
Un poliziotto che fa una cosa del genere o è uno psicopatico o è un delinquente.
In quel G8 che ci fu a Genova nel 2001 ci fu una guerriglia, anzi una guerra.
Fu una guerra contro lo Stato.
Ci fu della gente che lanciò ogni tipo di oggetto contro i poliziotti.
Ci fu della gente che aggredì i poliziotti.
Manifestare è legittimo, anche se io non condividevo (e tuttora non condivido) le idee di coloro che manifestavano.
Però, un conto è manifestare agitando striscioni e bandiere e facendo comizi e un altro è manifestare lanciando bombe carta, bruciando le automobili della gente, spaccando le vetrine e lanciando altri oggetti.
A Genova ci fu una guerra.
Ci furono dei No Global picchiati?
Sì ma ci furono anche dei poliziotti picchiati.
Perché non si parla di questi ultimi?
Qualche poliziotto potrebbe avere ecceduto?
Certo e chi eccedette non fece un buon lavoro!
Però, dall'altra parte ci fu di tutto.
I No Gobal misero a ferro e fuoco una città.
Gli effetti di questa sentenza preoccupano il SAP, il Sindacato di Polizia.
Gianni Tonelli, segretario generale del SAP ha detto a "Il Giornale":
"Che serva una normativa sulla tortura è indiscutibile, ma bisogna vedere che normativa deve essere applicata perché è chiaro che se vogliamo fare un manifesto ideologico contro le forze dell’ordine, cosa che non ha riscontro in nessun Paese del mondo, questo è un errore.
Dovere parlare contro un’ipotesi di legge per l’introduzione del reato di tortura potrebbe apparire una cosa aberrante ma io penso che in Italia il reato di tortura debba essere recepito da alcune norme in maniera molto semplice: deve esserci un protocollo internazionale sottoscritto anche dal nostro Paese in cui si prevedono sanzioni per il reato di tortura frutto del combinato disposto di una serie di comportamenti che vanno dal sequestro di persona alle lesioni dolose, dalla violenza privata all'abuso in atti d’ufficio. Sanzioni che messe tutte assieme arrivano a quasi due vite di galera quindi abbandonarsi su questioni di sofferenza psicologica o meno, che non hanno riscontro altrove, vuol dire ritardare un procedimento che presenta obiettivamente dei vizi, cui è dovuta infatti la non licenziabilità da parte del Parlamento".
Qui c'è il problema.
Nessuno che sia sano di mente vuole la tortura ma nessuno sano di mente vuole anche una polizia che non è grado di fare il proprio dovere.
Il rischio è questo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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