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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 14 aprile 2015

Caro Matteo Renzi, hai fallito!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo della rivista "Panorama" che è intitolato "Il fantastico "mondo più" di Matteo Renzi".
L'articolo è un editoriale di Giorgiò Mulè.
Esso inizia in questo modo:

"Quando i numeri, i freddi e impietosi numeri, ci dicono che gli indicatori sullo stato di salute dell’Italia sono tutti con il segno più è un pessimo segno. C’è poco da far polemica, da twittare garruli o da azzuffarsi in televisione. C’è piuttosto da fare un sano bagno di realismo, prendere atto che la narrazione che fin qui ci ha propinato il governo era una panzana.

Ci avevano detto, per esempio, che la madre di tutte le credibilità era la "spending review", ovvero la capacità di fare una seria revisione della spesa pubblica. Questa è una dichiarazione fatta dal presidente del Consiglio l’8 aprile 2014: "È evidente che la revisione della spesa va fatta, è una priorità: chi ha preso troppo deve restituire quello che ha avuto alle famiglie che sono sotto i 1.500 euro al mese e che non ce la fanno più". Quest’altra è del 2 settembre 2014: "I tagli non saranno di 17 miliardi (nel 2015, ndr), ma io ne immagino di 20 miliardi".

Tra queste dichiarazioni, oltre ai numerosi miliardi ancora rimasti impigliati nella grande rete dell’annuncite, ci siamo persi per strada il commissario Carlo Cottarelli, il suo piano di tagli e solo adesso, quasi sei mesi dopo l’addio, è stato nominato un sostituto. Qual è la verità certificata dall’Istat? La spesa pubblica è aumentata dello 0,8 per cento nel 2014 e addirittura del 2,6 nell’ultimo trimestre, così che le uscite totali dello Stato sono balzate al 51,1 per cento sul prodotto interno lordo. Alla faccia dei tagli.

La disoccupazione? A febbraio è tornata a salire al 12,7 per cento, quella giovanile è arrivata al 42,6 con un incremento dell’1,3 per cento
.".


L'articolo fa il paio con quello del quotidiano "Il Giornale" che è intitolato ""Politica estera inconcludente Renzi chiacchiera e non fa nulla"".
Nell'articolo in questione vi sono le parole dell'ex-Ministro della Difesa Antonio Martino che ha detto:

"In Libia il premier chiede un mandato dell'Onu mentre taglia le spese della Difesa con la minaccia dell'Isis alle porte".

Con Matteo Renzi si è toccato il fondo.
L'Italia è oggi un Paese che non conta nulla.
Per esempio, riguardo all'immigrazione clandestina, essa non riesce a fare sentire la sua voce in Europa e così mentre gli altri Stati europei respingono gli immigrati clandestini, l'Italia deve tenerseli.
Per quanto concerne le politiche lavorative, il Job's Act è un bel documento (nel senso che è ben scritto) che però non serve a nulla.
Infatti, se non si riforma la burocrazia, non si tagliano le tasse, non si fanno buone infrastrutture e non si riforma seriamente la giustizia non arrivano gli investitori a creare lavoro.
Inoltre, gli ultimi provvedimenti del governo hanno di fatto favorito la depenalizzazione o la minore punibilità di reati come la falsa identità e lo stalking.
L'Italia non riesce a tutelare i suoi interessi in Europa.
Basti pensare al fatto che debba recepire certi regolamenti stupidi come quelli che impongono ai fruttivendoli di vendere zucchine e cetrioli di una certa lunghezza e melanzane di un certo diametro.
L'Italia non tutela neppure gli italiani all'estero.
Il caso delle chiusure di ambasciate (come quella a Santo Domingo e a Montevideo) è un esempio.
Con Mario Monti al governo l'Italia era sull'orlo del burrone.
Con Renzi al governo l'Italia sta facendo un passo avanti.
Chi è capace di intendere...intenda.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.